Corriere della Sera

Benvenuti al Nord, viaggio con Macron alla ricerca del voto operaio di Amiens

A sorpresa arriva Le Pen per rubargli la scena. Lui non si demoralizz­a

- dal nostro inviato ad Amiens Stefano Montefiori

Poco dopo le 12, alla camera di Commercio di Amiens, Emmanuel Macron affronta la questione Whirlpool, la fabbrica di asciugatri­ci che il 1° giugno 2018 chiuderà per riaprire in Polonia lasciando a casa 600 lavoratori. Whirlpool è diventato un caso simbolo, il sogno dell’Europa che è in realtà un incubo per i meno protetti e facoltosi. «Ho chiesto di incontrare l’”intersinda­cale” — dice Macron — perché stanno facendo un ottimo lavoro, responsabi­le, troveremo insieme delle soluzioni».

Solo che nello stesso istante in cui Macron parla coscienzio­samente di «intersinda­cale» e «formazione continua dei lavoratori», a poche centinaia di metri Marine Le Pen appare a sorpresa sul parcheggio della fabbrica e si fa i selfie con gli operai che al 95% — dicono gli stessi sindacalis­ti — hanno votato per lei al primo turno e la adorano. Una visita totalmente imprevista, non inscritta nella sua agenda, decisa e organizzat­a per boicottare l’incontro di Macron.

E infatti sulle prime lo scopo sembra raggiunto. Alla camera di commercio Macron cerca di reagire con fairplay, «Sono contento che la signora Marine Le Pen sia venuta fin qui a Amiens, nella mia città natale, è la benvenuta», ma tra il suo staff si diffonde il nervosismo. E lui aggiunge: «A differenza di lei, io non sono nato in un castello e non sono l’erede di nulla. È venuta qui perché ci venivo io, sta bene. Ma non abbiamo le stesse ambizioni. La signora Le Pen si dedica alla strumental­izzazione politica, si rivolge ai suoi militanti». Le tv all news dividono già lo schermo a metà, Amiens diventa improvvisa­mente il cuore della sfida finale per l’Eliseo: da una parte Marine Le Pen sorridente e beffarda tra la gente all’aperto, dall’altra Emmanuel Macron chiuso in una stanza, con quell’aria da professori­no che tanti lepenisti e non solo gli rimprovera­no. «Sono qui nel posto che mi compete — dice Marine Le Pen —, in mezzo ai dipendenti che resistono alla globalizza­zione selvaggia. Non a mangiare salatini con dei rappresent­anti».

In pochi minuti, nella stessa città del Nord della Francia, due mondi si scontrano: quello di Emmanuel Macron, metodico, serio e poco avvezzo ai bagni di folla, convinto che senza l’Europa la Francia non abbia futuro, e quello di Marine Le Pen, politica più consumata, pronta a ripetere che l’Unione Europea è una rovina prendendos­i gli applausi di operai inferociti. «Lo sappiamo perché il gruppo americano Whirlpool vuole delocalizz­are in Polonia — dice Clément Fournier, operaio 34enne —. Il governo polacco darà loro il terreno gratis, pagheranno due soldi per i capannoni, e invece di dare 1500 euro a me offriranno 484 euro netti a un operaio polacco. Eccola l’Europa delle op-

Sono contento che la signora sia venuta fin qui, nella mia città Le Pen è qui perché c’ero anch’io, ma non abbiamo le stesse ambizioni

portunità di cui parla tanto Emmanuel Macron, uno che sa solo dire belle parole».

La giornata si fa molto difficile per l’uomo che ha vinto il primo turno delle presidenzi­ali, e che sembra avere perso lo smalto. Una cena alla Rotonde di Parigi criticata domenica sera, atteggiame­nti troppo rilassati, la sensazione di considerar­e già la vittoria come acquisita, e la realtà che piomba addosso come un treno.

Anche i sindacalis­ti che lui tanto loda per «il senso di responsabi­lità» non si fanno incantare, «Macron finora non si era mai visto — dice Antoine Abrunhosa della Cgt —. Lo abbiamo invitato tante volte ma si preoccupa di Whirlpool solo adesso, tra il primo e il secondo turno. Magari se a chiudere fosse stata la fabbrica di cioccolato Trogneux si sarebbe preoccupat­o di più». La frecciata riguarda la pasticceri­a della famiglia della moglie di Macron, Brigitte Trogneux. Come è ormai molto noto, Macron lasciò Amiens per Parigi dopo lo scandalo della sua relazione, allora 16enne, con la sua insegnante di teatro e madre di una sua compagna di classe, di 24 anni più grande.

A questo punto Marine Le Pen sta stravincen­do la sfida, e Macron non può che presentars­i a sua volta dagli operai, sul parcheggio della fabbrica. Quando arriva ci sono centinaia di giornalist­i che non lo lasciano passare, lui si ferma a dire qualche parola ma poi arrivano gli operai che gridano «deve venire da noi, laggiù alla fabbrica, faccia lo sforzo di venire da noi, vedrà che accoglienz­a».

Il servizio d’ordine crea un varco, il favorito alle presidenzi­ali spinto da tutte le parti riesce ad arrivare fino ai cancelli e parte il coro «Marine présidente, Marine présidente!». Decine di dipendenti Whirlpool soffiano nei fischietti, gridano, lui non riesce a parlare, chiede un megafono, finalmente lo trovano e Macron cerca di spiegarsi. Ma la rabbia deve sfogarsi, per quello che non ha ancora fatto lui e per quello che avrebbero dovuto già fare gli uomini politici che lo hanno preceduto. Vengono dati alle fiamme delle gomme, il fumo annerisce le mani e le facce, ma proprio quanto il disastro sembra compiuto Macron forse capisce che può volgere la situazione a suo vantaggio.

Tiene duro. Si apparta con un gruppo di operai e riesce a mettersi a parlare. «Fai il gioco dei padroni!», sei come loro gli urlano, la lui riesce a rispondere: «No, vi posso garantire che se io sarò presidente troveremo una soluzione, a costo di boicottare i prodotti Whirlpool. Se diventa presidente Marine Le Pen questa fabbrica chiude, come la Procter & Gamble qui vicina, che esporto l’80 per cento dei prodotti e morirebbe se tornassero le frontiere». Macron alza la voce, qualche volta grida anche lui «ohhh» quando non lo fanno parlare. Ma alla fine, dopo un’ora e mezza, non sono pochi a stringergl­i la mano.

Diversamen­te da lei, non sono nato in un castello e non sono un erede

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Sulla strada A sinistra, Marine Le Pen abbracciat­a dagli operai della fabbrica Whirlpool ad Amiens, nel Nord della Francia: la candidata del Front National ha spiazzato il suo rivale Emmanuel Macron arrivando nella fabbrica a rischio chiusura mentre il...
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