Ristoranti senza cucina e ordini via chat: mangiare nel futuro
App e nuovi programmi eliminano le code, per chiedere il conto basta lo smartphone
istoranti senza cucine e senza camerieri, la possibilità di ordinare piatti tramite Messenger e di pagare con un’applicazione dello smartphone. Le nuove tecnologie stanno cambiando il nostro modo di vivere e anche il settore della ristorazione si sta adeguando mettendo a disposizione dei clienti nuovi servizi ed esperienze.
Qualche mese fa a Berlino ha aperto «Data Kitchen», il primo ristorante automatico d’Europa. Si ordina dal menù presente sul sito o sull’applicazione scegliendo l’orario del ritiro e si paga online: una volta giunti al ristorante all’ora stabilita, si può ritirare il piatto ancora caldo dal box illuminato con il proprio nome. Uno slow food (perché i piatti — garantiscono — sono freschi e di stagione), ma con fast service. Una realtà che negli Stati Uniti esiste da un paio d’anni con «Eatsa», un fast food automatico in continua espansione con punti vendita a New York, San Francisco, Berkeley, Washington. Si ordina e si paga usando i touch screen installati nel locale, oppure tramite app, senza fare file alla cassa. I piatti, o meglio le bowl, le ciotole, si possono comporre anche a piacimento e, quando sono pronte, vengono posizionate dalla cucina in un cubo di vetro da cui ci si può servire direttamente. Dal ristorante senza camerieri al ristorante senza cucina: a Helsinki per un mese, a inizio 2017, il servizio di food delivery Wolt ha lanciato «Take In», un locale dove le persone potevano accomodarsi e ordinare dal proprio smartphone cibo a domicilio dai ristoranti aderenti facendoselo recapitare all’indirizzo del «Take In», invece che a casa propria. E mangiare così in compagnia di altre persone, non soli davanti alla tv. Un esperimento che avrà seguito? Chissà.
Certo è che nel futuro della ristorazione non mancheranno i chatbot, software in grado di comunicare con un umano, Il ristorante automatico Data Kitchen
per ricevere prenotazioni e ordini dai clienti. La catena americana «Domino’s»offre la possibilità di ordinare pizza a domicilio tramite i chatbot di Messenger, solo scrivendo la parola «Pizza» o inviando l’emoticon che la rappresenta. Alcune applicazioni come Allset, negli Stati Uniti, consentono invece di prenotare un tavolo al ristorante e di ordinare dal menù ancora prima di sedersi, evitando code e attese. In Italia esiste invece Order Concept, un sistema per fare ordini al tavolo, chiamare il cameriere e chiedere il conto, tutto tramite Messenger.
L’utilizzo di queste tecnologie fornisce una grande quantità di dati ai ristoranti, tant’è che negli Stati Uniti Damian Mogavero ha fondato Avero, una società che vende proprio software di analisi dei dati per il mondo della ristorazione.