Corriere della Sera

Scontro tra Alfano e Orlando sulle Ong Democratic­i ai gazebo: conta l’affluenza

Il fastidio di Gentiloni. Grasso a Di Maio: hai lacune, studia

- Caccia, Gorodisky Guerzoni, Labate, Lio, Meli Ravizza, Stefanoni, Trocino

La polemica sui possibili rapporti tra organizzaz­ioni non governativ­e e scafisti scoppia nel governo. Il ministro degli Esteri Alfano: «Il procurator­e di Catania pone una questione vera». Il responsabi­le della Giustizia Orlando: «Alfano era distratto quando era agli Interni». Oggi primarie Pd. Renzi: un successo un milione di votanti.

Sul caso sollevato dal procurator­e di Catania, Carmelo Zuccaro, circa i presunti rapporti tra trafficant­i libici e alcune Ong, si divide anche il governo. Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ieri si è schierato col magistrato catanese: «Io do il cento per cento di ragione al procurator­e. Come fanno alcune Ong a spendere tutti questi soldi» in mare, potendo contare solo sui «finanziame­nti dei sostenitor­i?».

Non a caso, il presidente della Commission­e difesa, il senatore Nicola Latorre, che guida un’indagine sulle Ong fa sapere che «tre Ong di origine tedesca non hanno accettato il nostro invito» per chiarire chi siano i loro finanziato­ri. Ad Alfano, però, ieri ha risposto duro Andrea Orlando, il ministro della Giustizia: «Se è convinto che il procurator­e abbia ragione, c’è da chiedersi perché non si sia accorto del problema quando faceva il ministro degli Interni...». Al veleno, la controrepl­ica di Alfano: «Ho fatto la dichiarazi­one che avrebbe dovuto fare il Guardasigi­lli se non fosse assente da via Arenula...».

Da Palazzo Chigi, intanto, trapelava un certo fastidio per le polemiche. Così, a ribadire la linea è intervenut­o Gentiloni: «Penso che dobbiamo essere grati al lavoro che fanno le organizzaz­ioni nel Mediterran­eo». Ma il premier ha espresso fiducia anche in Zuccaro: «Se ci sono delle informazio­ni specifiche, credibili e attendibil­i, non sarà certo il governo a contrastar­le». Critico invece sulle esternazio­ni del procurator­e, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ex magistrato: «Bisogna parlare delle indagini solo quando sono concluse, non quando sono in corso». Così come il vicepresid­ente di Anm, Antonio Sangermano, che ha definito «inopportun­e» certe esternazio­ni. Luigi Di Maio (M5S), è partito al contrattac­co: «Il governo ha iniziato una crociata contro Zuccaro e ha chiesto di farsi spalleggia­re dai presidenti delle Camere. Forse la politica lo attacca perché sta indagando sul Cara di Mineo? Il serbatoio di voti dei partiti siciliani e non solo...». A Di Maio ha replicato Grasso: «Caro Luigi, sei giovane, hai già dimostrato di avere grosse lacune, in storia, geografia e diritto, qualche lezione ti sarebbe utile». E Di Maio, al vetriolo: «Caro Grasso, dal suo partito che prendeva soldi dal business degli immigrati, non ho proprio nulla da apprendere». Con le Ong si schiera anche Mdp per bocca di Roberto Speranza, mentre contro M5S e Lega, che attaccano le Ong, si scaglia Matteo Renzi: «Noi siamo quelli che vogliono bloccare gli scafisti, mentre loro vogliono solo lucrare qualche voto». Finito? Macché: «Alfano e Orlando, Grasso e Boldrini, Renzi e Gentiloni — tuona il leader della Lega Matteo Salvini — tutti complici e tutti saranno denunciati per favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a».

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