Scontro tra Alfano e Orlando sulle Ong Democratici ai gazebo: conta l’affluenza
Il fastidio di Gentiloni. Grasso a Di Maio: hai lacune, studia
La polemica sui possibili rapporti tra organizzazioni non governative e scafisti scoppia nel governo. Il ministro degli Esteri Alfano: «Il procuratore di Catania pone una questione vera». Il responsabile della Giustizia Orlando: «Alfano era distratto quando era agli Interni». Oggi primarie Pd. Renzi: un successo un milione di votanti.
Sul caso sollevato dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, circa i presunti rapporti tra trafficanti libici e alcune Ong, si divide anche il governo. Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ieri si è schierato col magistrato catanese: «Io do il cento per cento di ragione al procuratore. Come fanno alcune Ong a spendere tutti questi soldi» in mare, potendo contare solo sui «finanziamenti dei sostenitori?».
Non a caso, il presidente della Commissione difesa, il senatore Nicola Latorre, che guida un’indagine sulle Ong fa sapere che «tre Ong di origine tedesca non hanno accettato il nostro invito» per chiarire chi siano i loro finanziatori. Ad Alfano, però, ieri ha risposto duro Andrea Orlando, il ministro della Giustizia: «Se è convinto che il procuratore abbia ragione, c’è da chiedersi perché non si sia accorto del problema quando faceva il ministro degli Interni...». Al veleno, la controreplica di Alfano: «Ho fatto la dichiarazione che avrebbe dovuto fare il Guardasigilli se non fosse assente da via Arenula...».
Da Palazzo Chigi, intanto, trapelava un certo fastidio per le polemiche. Così, a ribadire la linea è intervenuto Gentiloni: «Penso che dobbiamo essere grati al lavoro che fanno le organizzazioni nel Mediterraneo». Ma il premier ha espresso fiducia anche in Zuccaro: «Se ci sono delle informazioni specifiche, credibili e attendibili, non sarà certo il governo a contrastarle». Critico invece sulle esternazioni del procuratore, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ex magistrato: «Bisogna parlare delle indagini solo quando sono concluse, non quando sono in corso». Così come il vicepresidente di Anm, Antonio Sangermano, che ha definito «inopportune» certe esternazioni. Luigi Di Maio (M5S), è partito al contrattacco: «Il governo ha iniziato una crociata contro Zuccaro e ha chiesto di farsi spalleggiare dai presidenti delle Camere. Forse la politica lo attacca perché sta indagando sul Cara di Mineo? Il serbatoio di voti dei partiti siciliani e non solo...». A Di Maio ha replicato Grasso: «Caro Luigi, sei giovane, hai già dimostrato di avere grosse lacune, in storia, geografia e diritto, qualche lezione ti sarebbe utile». E Di Maio, al vetriolo: «Caro Grasso, dal suo partito che prendeva soldi dal business degli immigrati, non ho proprio nulla da apprendere». Con le Ong si schiera anche Mdp per bocca di Roberto Speranza, mentre contro M5S e Lega, che attaccano le Ong, si scaglia Matteo Renzi: «Noi siamo quelli che vogliono bloccare gli scafisti, mentre loro vogliono solo lucrare qualche voto». Finito? Macché: «Alfano e Orlando, Grasso e Boldrini, Renzi e Gentiloni — tuona il leader della Lega Matteo Salvini — tutti complici e tutti saranno denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina».