L’utile prudenza su migranti e inchieste
Opportuno aspettare la fine delle indagini o quantomeno dati su cui ragionare
Il tema dei migranti è delicato e come tale va affrontato. Sarebbe opportuno che parlamentari e ministri mostrassero maggiore prudenza, aspettando la fine delle inchieste o quanto meno di avere dati più precisi su cui ragionare.
indagini in corso — a sottolineare di non avere prove ma di aver deciso di uscire allo scoperto perché «io so» che ci sono «contatti opachi». Del suo operato e della sua scelta di parlare pubblicamente dell’inchiesta che coordina si occuperà il Consiglio superiore della magistratura. Ancora più improprio è però che sulle sue parole si scateni la battaglia politica, che ora divide anche il governo.
Lo spettacolo offerto ieri dal titolare degli Esteri Angelino Alfano e da quello della Giustizia Andrea Orlando è apparso prima surreale e poi grave, visto che si tratta di esponenti delle istituzioni che dovrebbero muoversi con responsabilità ed equilibrio. E invece hanno finito per beccarsi usando parole che avevano come riferimento i rispettivi elettori, anziché la realtà dei fatti.
Il tema dei migranti è delicato e come tale va affrontato. Oltre all’indagine penale sono in corso accertamenti da parte delle commissioni parlamentari. Approfondimenti necessari visto che in gioco c’è la vita delle persone e le organizzazioni non governative hanno avuto e continuano ad avere un ruolo fondamentale per salvarne tante. Lo stesso Zuccaro, nelle sue pur improvvide esternazioni, ha messo in guardia dalle generalizzazioni.
Sarebbe dunque opportuno che parlamentari e ministri mostrassero maggiore prudenza, aspettando la fine delle inchieste o quanto meno di avere dati più precisi su cui ragionare. Resistendo alla tentazione di strumentalizzare la vicenda a fini politici e di propaganda, che nulla hanno a che vedere con un dibattito serio su un’emergenza che il governo dovrebbe gestire con la massima accortezza.
fsarzanini@corriere.it