L’ultimo appello di Hollande: il ballottaggio è su Bruxelles
Il presidente francese al vertice Ue alla fine del suo mandato: «Scegliere Macron per restare nell’Unione»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Tutti sembrano d’accordo su una cosa: il 7 maggio i francesi voteranno sull’Europa. Il che, visto il precedente del «no» al referendum del 2005 sulla Costituzione europea, contribuisce a rendere non così scontata la vittoria del favorito Emmanuel Macron.
Il presidente François Hollande, a Bruxelles per il suo ultimo vertice europeo (sulla Brexit), ieri si è lanciato in un appello a votare Europa e quindi Macron. «I francesi hanno tutto da guadagnare a restare nell’Unione, ed è vero che il ballottaggio del 7 maggio è una scelta europea — dice Hollande —. Senza Europa non ci sono più protezioni, garanzie, mercato unico né moneta comune, sarebbe una regressione e un rischio». Quindi, Hollande ha rinnovato l’appello rivolto a «tutti quelli che non vogliono Marine Le Pen: scegliete la scheda Macron. Non dovrebbe neanche essere oggetto di discussione per le forze repubblicane. Il 7 maggio, la scheda Macron sbarra la strada all’estrema destra».
Non è chiaro quanto l’intervento del presidente più impopolare della V Repubblica vada a vantaggio di Macron. In ogni caso anche Marine Le Pen è in parte d’accordo con Hollande: il 7 maggio i francesi voteranno sull’Europa. Solo che lei spera in un rifiuto, e nel ritorno «alla piena sovranità e indipendenza della Francia contro quelli che vogliono farla scomparire», ossia Macron definito dal nuovo alleato e eventuale primo ministro di Le Pen, Nicolas DupontAignan, un«banchiere avventuriero».
Ieri Marine Le Pen e Dupont-Aignan, leader del partito «Debout la France» (in piedi Francia), hanno stretto il loro accordo «patriottico e repubblicano» accompagnandolo con toni epocali. «Non c’è più tempo, dobbiamo salvare la Francia», hanno ripetuto, anche se il patto elettorale va nella direzione opposta, verso un rallentamento: in caso di vittoria il calendario per l’uscita dalla zona euro e dall’Unione sarà «adattato alle circostanze», cioè sottoposto a lunghi negoziati e infine a un referendum. Marine Le Pen parlava di un processo lampo in sei mesi, che ora diventano anni. Questo potrebbe incoraggiare gli elettori indecisi a votare per lei nonostante la possibile Frexit.
L’europeista Macron, comunque, resta in testa secondo tutti i sondaggi, che indicano una forbice dal 64 al 59% per lui contro il 4136% di Marine Le Pen.