Renzi non chiude a Di Maio sulla legge elettorale: così la sfida sarà tra noi e loro
1.000.000 Matteo Renzi ce Renzi ai suoi — per noi del Pd potrebbe essere una delle carte da giocare nella partita della legge elettorale». Per farla breve, quell’ipotesi converrebbe anche a Renzi perché sposterebbe la contesa su un terreno a lui congeniale. Quella delle elezioni, infatti, diventerebbe «una partita tra noi e loro». È esattamente ciò che Renzi va cercando: la disfida con i grillini, che, inevitabilmente, polarizzerebbe la campagna elettorale, facendo convergere sul Partito democratico i voti di quanti non vogliono che i Cinque Stelle governino l’Italia. In questo modo Renzi potrebbe appellarsi al voto utile, cercando di 2.000.000 Andrea Orlando anche i consensi dei malpancisti di sinistra e dei moderati.
Certo, all’ex presidente del Consiglio non sfugge il fatto che il vicepresidente della Camera abbia lanciato questa proposta «anche per uscire dall’imbuto in cui i grillini si erano infilati tra le polemiche sulle firme false e quelle sui vaccini». Questo è un altro dei motivi che spingono Renzi a non fare nessuna apertura ufficiale ai Cinque Stelle. Ma, comunque, non è sua intenzione lasciar cadere la cosa, benché, come spiega un renziano d’alto rango, «la prudenza sia d’obbligo quando si ha a che fare con i grillini».
Dunque, per dirla alla Ceccanti, «ben venga la conversione dei pentastellati al maggioritario, purché non sia una finta».
Ma ci sono il tempo e il modo per capire se i grillini stiano simulando oppure stiano facendo sul serio per ottenere le elezioni politiche che dicono di volere subito. Perciò Renzi dopo le primarie di oggi giocherà la sua partita anche su questo terreno: non si limiterà ad aspettare una nuova mossa dei Cinque Stelle, piuttosto, cercherà di stanarli. «Perché — come dice ai suoi — dal 30 aprile in poi l’agenda politica dovremo dettarla noi». Michele Emiliano
Con quella proposta alle elezioni si avrebbe una gara vera