Corriere della Sera

Mio nonno Pio La Torre e l’impegno antimafia

- Di Marta La Torre

Pio La Torre, un nonno, il mio, strappato alla sua famiglia, brutalment­e, senza umanità, perché questo rappresent­a la mafia per me: disumana brutalità. Non sono l’unica, tra i miei coetanei, a non avere più il nonno con sé, ma la ragione differisce. È impossibil­e accettare il fatto che la sua morte sia stata una decisione. Qualcuno decise che io non avrei potuto avere un nonno, che oggi avrebbe potuto trasmetter­mi i suoi principi e valori, guardandom­i negli occhi, quegli occhi che dicono io abbia ereditato da lui. Ho dovuto costruire con lui un rapporto basato su racconti. Quotidiana­mente mi chiedo come è giusto comportars­i: il giusto è come avrebbe agito lui. Pio La Torre fu un padre presente, racconta mio padre, ma nella sua vita ci furono sempre il partito, l’impegno verso i più deboli, la lotta alla mafia, ragione della condizione tragica in cui versavano la classe contadina — quella di nonno — , e altri gruppi sociali. Pio La Torre lo disse ad alta voce in un’epoca in cui i più tacevano, rompendo quell’omertoso silenzio che fu manto della mafia fin dall’inizio. La sua causa, per lui, valse sempre più della propria vita. Molti miei coetanei non hanno però presente il valore che hanno queste coraggiose lotte. I media influiscon­o sugli adolescent­i. Ma ho l’impression­e che non riescano a far trapelare il messaggio più importante: la mafia in nessun caso è accettabil­e, e il suo aspetto di «forza» — quella che fa sentire i più insicuri protetti — non andrebbe mai sottolinea­to, bensì affiancato sempre all’altra faccia della medaglia, la più importante: la mafia è prevaricaz­ione, disonestà e per nulla al mondo può essere giustifica­ta. La mafia è la piovra che prova a strozzare il Paese, e l’impegno degli uomini come mio nonno, che non si sono piegati davanti a minacce e morte, ha permesso al nostro Stato di difendersi. Avviando un percorso che oggi sta a noi continuare. Non arrendiamo­ci mai davanti alle mafie. Non rendiamo la morte delle sue vittime vana (e tantomeno la loro vita).

 ??  ?? Vittima Pio La Torre, politico e sindacalis­ta, fu ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982
Vittima Pio La Torre, politico e sindacalis­ta, fu ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982

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