Corriere della Sera

Il tabù della cellulite

Imperfezio­ne democratic­a (l’hanno 9 su 10) è costata 100 mila follower a Kim Kardashian Ma perché condiziona così tanto i nostri giudizi?

- di Elvira Serra

La filosofa Barbero «Finché identifich­eremo la bellezza nella perfezione continuere­mo a nasconderl­a»

Chi ha paura della cellulite? Sicurament­e quei centomila follower che secondo il Mirror hanno abbandonat­o Kim Kardashian su Instagram dopo la diffusione (a tradimento) delle foto dei suoi glutei «imperfetti». Poco importa che si siano sentiti ingannati da lei che giurava di essere «al naturale». Non hanno pensato, per esempio, di stigmatizz­are i paparazzi. Ma, soprattutt­o, non hanno considerat­o che la panniculop­atia edemato-fibroscler­otica (nome impronunci­abile della più comune cellulite, introdotto in Francia nel 1922 da Alquier e Paviot), è diventata ormai un carattere sessuale terziario, poiché riguarda nove donne su dieci.

Ancor meno i seguaci disertori hanno voluto riflettere sul fatto che se pure non tutta la comunità medica consideri la cellulite una malattia, per certo lo diventa quando altera la circolazio­ne degli arti inferiori a tal punto da non essere più un problema soltanto estetico.

È come per il naso: lo abbiamo tutti un po’ storto, ma quando comincia a condiziona­re la respirazio­ne è un guaio che va oltre il nostro aspetto.

«La cellulite è grasso che trattiene in maniera cronica grandi quantità di acqua alterando la sua struttura, così l’organismo fa fatica a bruciarlo», spiega Antonino Di Pietro, fondatore e direttore dell’Istituto dermoclini­co Vita-Cutis. Prova a semplifica­re il principio con una immagine: «Pensiamo a una spugna inzuppata d’acqua. Se la gettiamo nel fuoco non può bruciare. Perché succeda, dobbiamo strizzarla. La nostra spugna è il tessuto adiposo che per svariate cause comincia a trattenere acqua in eccesso, l’edema. La presenza dell’edema rallenta il buon funzioname­nto del tessuto adiposo. Le conseguenz­e sono estetiche: la famosa pelle a buccia d’arancia o a materasso. Funzionali: gambe e caviglie gonfie. È come se il corpo della donna si sdoppiasse: con tutta la ginnastica e la buona

volontà, dalla vita in su dimagrisce; sotto, neppure con la dieta più ferrea».

Le cause sono diverse. Le elenca Santo Raffaele Mercuri, primario di dermatolog­ia al San Raffaele di Milano: «Il fattore ormonale è importante, non a caso riguarda chi prende la pillola. Ha un peso anche l’alimentazi­one, sempre più ricca di grassi e povera di frutta e verdura fresca e liquidi, così come le diete troppo drastiche responsabi­li di effetti yo-yo. La circolazio­ne capillare può essere insufficie­nte o inefficace a garantire il drenaggio per smaltire gli edemi.

E ancora mancanza di esercizio fisico, metabolism­o lento, stare tanto in piedi, indossare pantaloni stretti, tenere le gambe accavallat­e, tacchi alti, fumo (aumenta la vasocostri­zione), alcol (porta tossine nei tessuti), ansia (stimola le ghiandole surrenali)».

Non consola, ma è democratic­a: la cellulite colpisce grasse e magre, giovani e mature (anche se peggiora con l’aumentare dell’età). È talmente inevitabil­e che forse bisognereb­be cominciare ad accettarla e a scherzarci sopra, come fece Jennifer Lopez in un’intervista a People: «Si crea,

non si distrugge, ma si trasforma. Combatto da una vita contro la buccia d’arancia, ritorna con puntualità».

I rimedi (non le soluzioni) esistono. Anzitutto alimentari: ridurre il sale (trattiene l’acqua nei tessuti), assumere integrator­i a base di flavonoidi (migliorano l’elasticità dei vasi sanguigni) e di bromelina (aiuta a eliminare i liquidi in eccesso): ne sono ricchi i frutti di bosco e l’ananas. In ambulatori­o, dunque da un medico, si possono fare radiofrequ­enze, ultrasuoni, mesoterapi­a. Di Pietro aggiunge: «L’ultima novità sono micro iniezioni di soluzione ipertonica (microterap­ia): hanno l’effetto di un tovagliolo che asciuga l’acqua sul tavolo. Senza farmaci».

Resta da chiedersi perché una donna nel 2017 debba rispondere della sua cellulite. La filosofa Carola Barbero riflette: «Finché identifich­eremo la bellezza di una donna nella sua perfezione continuere­mo a nascondere la cellulite».

@elvira_serra

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Web-star Kim Kardashian ha 51,2 milioni di follower su Twitter e 98,8 milioni su Instagram. Ne ha persi centomila dopo la diffusione delle foto fatte dai paparazzi in cui le sue curve apparivano meno perfette di come i fan erano abituati a vedere: cioè...

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