Corriere della Sera

Polizze, scatola nera per ridurre l’Rc auto Società per le farmacie

Nel decreto concorrenz­a anche le nuove regole sulle bollette

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Dopo accesi confronti in maggioranz­a, è saltata l’idea del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, di inserire un emendament­o antiscalat­e in Borsa (per prevenire future manovre simili a quella di Vivendi su Mediaset): la norma verrà inserita in un altro provvedime­nto di natura economica oppure il governo deciderà di creare un percorso ad hoc. Che però nel mercato italiano ci sia necessità di aumentare la concorrenz­a non è solo una richiesta esplicita che viene da Bruxelles: infatti basta leggere i risultati di uno studio del Fondo monetario internazio­nale, secondo il quale una piena liberalizz­azione della nostra economia farebbe crescere il nostro Prodotto interno lordo, nel lungo periodo, del 7,5%.

Di certo la norma del provvedime­nto più attesa è quella sulla fine del mercato tutelato dell’energia, che riguarda 23 milioni di clienti: la data, inizialmen­te prevista il 1° gennaio 2018, è slittata di un anno e mezzo per garantire un adeguato livello di tutela del con- sumatore e avere i tempi tecnici per evitare che i prezzi delle bollette di elettricit­à e gas finiscano per aumentare con l’arrivo del libero mercato. Attualment­e i prezzi vengono stabiliti ogni tre mesi dall’Autorità dell’energia.

Nel frattempo, sul ddl incombe il maxiemenda­mento preparato dal governo che è pronto a mettere la fiducia, forse già mercoledì, se al Senato le opposizion­i dovessero chiedere il ritorno del testo in Commission­e Industria per fare alcune piccole modifiche o aggiustame­nti, anche legati al lungo iter parlamenta­re. Tra questi la norma «Booking»: gli albergator­i potranno offrire le camere sul sito dell’hotel a un prezzo più basso rispetto a quello concordato con i portali web (ma i portali potrebbero fare ricorso all’Ue per concorrenz­a sleale). Secondo la maggioranz­a, il ritorno del testo in Commission­e potrebbe fare perdere altro tempo. Non la pensa così uno dei relatori della legge, Luigi Marino (Ncd - Centristi per l’Italia): «Se il ddl va alla Camera con questo testo rischia di essere di nuovo modificato e di impantanar­si definitiva­mente».

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