A Bolzano gli stipendi top (tutti al Nord)
La classifica dei consulenti del lavoro Seconda è Varese, ultima Ascoli
Lo stipendio medio più alto d’Italia lo pagano al confine Nord. Con 1.476 euro mensili, Bolzano è la provincia che non solo ha il tasso di disoccupazione più basso ma ha anche il primato delle buste paga più grosse. Lo studio, presentato a Napoli durante l’ultima giornata del congresso nazionale dei Consulenti del lavoro, e che prende in esame le province, vede solo province settentrionali ai vertici della classifica. Dopo Bolzano c’è Varese (1.471 euro), Monza e Brianza (1.456), Como (1.449), la provincia di Verbano-Cusio-Ossola (1.434), poi Bologna (1.424) e Lodi (1.423). Ultima classificata,invece, è Ascoli Piceno, con uno stipendio medio di appena 925 euro.
Bisogna scorrere la classifica fino al 55esimo posto per trovare la prima provincia centro-meridionale. Si tratta di L’Aquila, dove la retribuzione media è di 1.282 euro. L’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro prende in esame anche lo squilibrio tra occupazione maschile e femminile. Il nodo della mancata occupazione femminile è sempre lo stesso: moltissime mamme ritengono che lavorare non sia conveniente (le paghe sono basse e il tempo di lavoro non flessibile), anche quando ci sono asili nido sul territorio.
Il tasso di occupazione femminile più alto lo troviamo nella provincia di Bologna, dove lavorano due terzi delle donne. Quello più basso è nella provincia di Andria-Barletta, dove ad avere un impiego è solo il 24,1 per cento della popolazione femminile in età da lavoro.
Oltre sei donne su dieci lavorano nelle province di Bolzano, Arezzo e Forlì, mentre solo una donna su 4 lavora nelle province di Napoli, Foggia, e Agrigento.
Rispetto alle donne il tasso di occupazione maschile è ovviamente più alto: primeggia la provincia di Bolzano, dove lavora il 78,9 per cento degli uomini. Fanalino di coda è Reggio Calabria, dove ha un’occupazione il 44,5 per cento degli uomini; prima ci sono Vibo Valentia (48,1 per cento), Palermo (48,8 per cento), Caserta (49,9 per cento).