«Idomeneo», inizia con uno choc lo spettacolo severo di Michieletto
L’inaugurazione operistica dell’80° Maggio Musicale non è a Firenze ma a Pistoia, in quanto capitale italiana della cultura 2017. Si rappresenta Idomeneo, opera complessa che presenta una scrittura orchestrale rifinita come nessun’altra di Mozart: Sul palco Una scena di «Idomeneo»
l’unica forse in cui il salisburghese sembra volesse dimostrare di cosa fosse capace. L’apertura di sipario è un piccolo choc. In scena vi è un allestimento di Damiano Michieletto. Reduci da Troia, i cretesi capitanati da Idomeneo tornano a casa. Non appaiono qual vincitori. Il fatto che siano sopravvissuti a un naufragio induce il regista a raffigurarli come odierni migranti stipati su un barcone della fortuna. Superata la sorpresa, i conti tornano, però. E il tema del difficile rapporto padrefiglio, ben condotto, si risolve in una sorta di catarsi rituale che vede la nascita di un nipote nel mentre della morte del «nonno»: piaccia o meno a Nettuno, la vita continua. Spettacolo severo, duro, ben recitato. Tra i migliori di Michieletto. Si diceva della complessità «sinfonica» dell’opera. Sul podio è il giovane Gianluca Capuano che ottiene risultati inferiori alle sue potenzialità. Come se tra intenzione e realizzazione vi fosse uno iato che solo più prove avrebbero colmato. Cast disuguale. Per un’Elettra (Carmela Remigio) dal formidabile temperamento drammatico vi è un protagonista sfiatato, l’un tempo elegante tenore Michael Schade. Non più che corretti gli altri interpreti. E non granché a fuoco i passi corali.