Corriere della Sera

Cinque gol rifilati a Dortmund e City per la giovane stella del Monaco a segno anche ieri con il Tolosa

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

Il Principe Alberto non si tira indietro e scatta pure lui sull’attenti, accanto al miliardari­o russo Ryboblev, patron del Monaco. Qualche metro indietro c’è anche Claudio Ranieri, principe di Leicester, che qui ha allenato: Kylian Mbappé esce a 5’ dalla fine della partita con il Tolosa e il sonnolento stadio di Montecarlo lo celebra con una standing ovation quasi esagerata. Ma è questo 18enne dal piede magico ad essere esagerato e ad aver contagiato nel profondo Monaco con il più tonificant­e dei virus: Mbappé segna di media un gol a partita (sono 24 in stagione, uno ogni 91’) e qui completa la rimonta dei monegaschi, segnando il 2-1 con la complicità di un altro ragazzino, il portiere Lafont (gli altri gol sono di Glik e Lemar).

È alto 178 centimetri, questo talento di padre camerunens­e e madre algerina, ma ha gambe lunghissim­e che gli danno un’andatura sgraziata e lo rendono imprendibi­le in velocità o negli slalom in area. Contro il Tolosa non succede nemmeno spesso: ma basta un contropied­e di Kylian per accenderla. E pazienza se non va a buon fine, quel che conta è l’idea di poter segnare in ogni momento che Mbappé regala al popolo: un bel punto di partenza per crederci in Champions. Anche perché il Monaco ha esterni con tecnica e corsa, sia in difesa che in attacco. Ieri hanno impression­ato Lemar e Bernardo Silva, ma il Tolosa non è un termine di paragone credibile.

Per la verità si diceva lo stesso di Mbappé quando ha cominciato a trascinare il Monaco verso il primo posto in campionato: oggi tocca al Psg a Nizza contro Balotelli cercare l’aggancio, con una partita in più e una peggiore differenza reti. Le speranze del Monaco di rivincere il campionato dopo 17 anni quindi sono concrete, ma qui nessuno si dà per battuto nemmeno mercoledì. E Mbappé meno che mai: «La Juventus è un grandissim­o club — dice — tutti conoscono la sua storia e quella dei grandi campioni del passato. La squadra è fantastica, ha eliminato il Barcellona dimostrand­o di avere quello che serve per vincere la competizio­ne, ma anche noi abbiamo grandi qualità e faremo di tutto per arrivare fino in fondo. Io per primo darò il massimo per riuscirci».

Per la Juve è questo il problema: nessuno sa quale sia il massimo di Mbappé, che nelle quattro partite tra ottavi e quarti ha segnato 5 gol contro City e Dortmund, impresa mai riuscita prima a nessuno della sua età. Certo, una squadra che ha fermato per 180’ Suarez, Messi e Neymar non perde il sonno nell’attesa di affrontare l’esperto Falcao in coppia col nuovo fenomeno francese, che mezza Europa sogna «ma solo quattro club possono permetters­i», come ha sottolinea­to l’agente di Kylian. Eppure l’erede di Thierry Henry, che ha demolito tutti i record di precocità di Titì, sembra avere un’energia sufficient­e per illuminare ancora la Champions, iniziata addirittur­a con due turni preliminar­i. Proprio per questo Gigi Buffon

Fenomeno

non si fida del ragazzo nato il 20 dicembre come il Gallo Belotti, ma 5 anni dopo: «Il Monaco sul campo è un ostacolo duro come il Barcellona — sottolinea il capitano bianconero —. E dalla sua ha l’entusiasmo e la “follia” della gioventù: due fattori che potrebbero pesare. È una squadra brillante, fisica e ha anche giocatori d’esperienza. E poi c’è Mbappé: segna quasi sempre, con cinismo e lucidità non facili per un giocatore della sua età».

Arsene Wenger, maestro dello stesso Henry, sta facendo carte false per averlo all’Arsenal e usa un aggettivo solo per definire Kylian, che per i 14 anni ha avuto in regalo un provino col suo club dei sogni, il Real Madrid. Questo aggettivo è «elettrico». E in sé racchiude un po’ tutto: la capacità improvvisa, accentuata da fibre muscolari da velocista, che Mbappé ha di accendersi, scattando con la palla al piede verso la porta. Ma anche l’entusiasmo che questo genera in tutta la squadra, che «sente» l’odore del gol come nessun altra in questo momento in Europa. È un misto di forza fisica, talento e futuro. È una nuova stella, che la Juve deve spegnere subito.

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