Zhang pronto a rivoluzionare l’Inter ma prima vuole centrare l’Europa
Contro il Napoli in cerca della svolta. Pioli: «Non sono depresso, lavoro come prima»
Stefano Pioli è un uomo sereno, costretto a pensare il meno possibile. Ha capito che è inutile scervellarsi sul futuro e così non fatica a concentrarsi sul presente. «Non bado a chi dice che sono un buon allenatore ma non da Inter, faccio il mio lavoro con l’equilibrio che non mi è mai mancato, non mi deprimo nei momenti difficili. Pochi capelli li avevo già prima di venire qui, i conti li facciamo alla fine. Non è che mi voglio tenere stretta la panchina, ma alle dimissioni non ho mai pensato».
Da un mese il mondo dell’Inter va alla rovescia, si aspettava la fioritura di primavera, è arrivata una gelata a distruggere il raccolto. Appena 2 punti nelle ultime 5 partite, 13 gol subiti, tanti saluti alla Champions League e pure il paracadute dell’Europa League ora rischia di non aprirsi più. Contro il Napoli è la solita partita da non sbagliare, come ce ne sono state tante (fallite) prima. Davanti a 60 mila spettatori e al patron Jindong Zhang, stavolta è davvero l’ultima chance per dare un senso a una stagione svuotata di significati.
Un’annata di transizione, anche per il patron cinese che però non vuole rassegnarsi e pretende la qualificazione in Europa League. Oggi salirà ad Appiano Gentile, parlerà a squadra e tecnico, reclusi da quasi una settimana nella clausura del ritiro, interrotta solo per un pomeriggio. «La presenza di Zhang sarà di grande stimolo», ha sottolineato Pioli. Che pure qualche discorso sulla prossima stagione l’ha già fatto: «Ho indicato quali sono i rinforzi necessari». Poche le possibilità di vederlo