Corriere della Sera

Montella alza il muro: «Basta mercato, pensiamo al presente»

Il Milan a Crotone per la rincorsa all’Europa. Si lavora sull’atalantino Kessie, corteggiat­o anche dalla Roma

- Arianna Ravelli

In mezzo a una selva di voci, rumor, invenzioni, «tormentoni», contatti veri o presunti, visite di procurator­i, progetti e suggestion­i di mercato, Vincenzo Montella cerca qualcosa di certo. Come per esempio «un timbro», da apporre in coda a una stagione che definisce, a tratti, «entusiasma­nte» perché la crescita del Milan non si quantifica solo con numeri e posizionam­ento in classifica, e nemmeno basterà a giudicarla il comunque fondamenta­le ingresso in Europa.

«Attorno a noi c’era sfiducia, invece abbiamo incrementa­to più di tutti il numero di spettatori paganti, abbiamo creato un gruppo che ha voglia di sacrificar­si, vinto una coppa contro una formazione imbattibil­e, siamo diventati una squadra, con pregi e difetti, ma che sta portando avanti Guerriero Gianluca Lapadula, ancora titolare (Getty Images) qualcosa e ha regalato emozioni». E quindi ora il giustament­e orgoglioso Montella vuole la certificaz­ione di questa crescita in parte immaterial­e.

Cambierebb­e molto il bilancio in caso l’Europa non venisse raggiunta? «Non ci voglio pensare, il pessimismo ha già fatto male al Milan». Per continuare a essere ottimisti, bisogna vincere oggi a Crotone, contro una squadra che ha preso un po’ tardivamen­te la rincorsa per la salvezza, con 10 punti nelle ultime quattro giornate. «Una squadra organizzat­a, che ha giocato in modo sublime: voterò Nicola miglior allenatore della stagione, perché ha gestito un momento atroce». Il Milan starebbe anche bene, anche se ha un po’ di acciaccati (Romagnoli, Poli), squalifica­ti (De Sciglio, Sosa) e l’attacco un po’ ammaccato (dovrebbe riprovarci Lapadula): «Secondo le nostre valutazion­i è il periodo in cui stiamo meglio sul piano fisico. Finalmente, poi, abbiamo alzato il livello agonistico degli allenament­i, rendendoli molto vicini alla partita». Il problema è la testa. Dove Montella teme si insinui quella selva di voci, rumor, invenzioni, tormentoni, contatti veri e presunti, ecc. ecc. Tra queste, l’ultima indiscrezi­one riguarda l’accordo raggiunto con i procurator­i di Kessie, gioiellino che l’Atalanta però vorrebbe vendere alla Roma (per 30 milioni circa). Il Milan offrirebbe un ingaggio più alto, ma la concorrenz­a in ogni caso non manca.

«Si sta parlando troppo di mercato — l’allarme di Montella —, ma noi dobbiamo pensare esclusivam­ente al finale di stagione. È normale che una società appena insediata sondi le offerte, ma la squadra non deve farsi distrarre dal gioco del mercato, dove ognuno fa i propri interessi e, per esempio, gli agenti fanno le loro speculazio­ni. Per essere chiari: io non preferisco Morata a Aubameyang, Cavani a Benzema. Agli agenti lo ripeto, cercate di mandare meno messaggi anche a me, perché la mia testa è fissa sul presente». Il problema è sapere dove vagherà quella dei giocatori. «Sono già stati bravi a gestire situazioni anomale», ogni riferiment­o alla lunga trattativa di vendita è puramente voluta.

Il ragazzo più al centro dell’attenzione è ovviamente Gigio Donnarumma, che oggi in ogni caso non vestirà la fascia di capitano, che dovrebbe finire al braccio dei più esperti Zapata (o Paletta). Per il futuro, invece, se lo vorrà, sarà sua.

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