Totti in panchina con una speranza, lasciare un segno nell’ultimo derby
La Lazio punta a sorprendere ancora la Roma. Inzaghi: «Ma non è la rivincita di Coppa»
Se sarà l’ultimo, vorrebbe che fosse a modo suo. In campo, magari segnando un gol. Francesco Totti ha giocato più derby di tutti: 43 (36 in campionato e 7 in Coppa Italia). Gioie e dolori: 11 gol segnati, 16 vittorie, 11 pareggi e 16 sconfitte. Una costante: li ha vissuti tutti con la passione che solo un romano può mettere in questa partita. Nel 2017 Luciano Spalletti lo ha usato con il contagocce in campionato: 89’ in tutto, meno di una partita. Totti, oggi, partirà di sicuro in panchina. Chissà se e quando entrerà in campo.
Spalletti, a domanda diretta, ha risposto in maniera enigmatica, come gli capita spesso: «Se sarà l’ultimo derby di Totti? Non lo so perché non ho chiesto niente né alla società né a lui. Spero di no, se quello che vuole è continuare a giocare. Però, considerando il suo passato e chi è Francesco, anche se facesse altro, anche se andasse a lavorare in un’altra realtà, sarà sempre emotivamente coinvolto nel derby di Roma. Parteciperà da qualsiasi ruolo e in qualsiasi luogo del mondo».
Una frase strana. Totti, anche se dovesse appendere gli scarpini al chiodo, ha un contratto come dirigente per i prossimi cinque anni. Perché dovrebbe «andare a lavorare in un’altra realtà»?
E Spalletti che cosa farà? Fino a poco tempo fa ha ripetuto a tutti «o vinco un trofeo o me ne vado». Adesso la prospettiva sembra essere cambiata: «Abbiamo fatto sempre il massimo, il percorso della Roma è da elogiare. Fare 90 punti sarebbe un obiettivo importantissimo, se poi riuscissimo
2 Supercoppe europee (2 Milan, Real) Contrasto Totti affrontato dal capitano della Lazio Biglia nel derby di Coppa Italia dello scorso 1 marzo. A destra, firma le scarpe dorate che indosserà oggi (Ap, Getty Images) a raggiungere la seconda posizione sarebbe tanta roba. La Juventus, anche contro l’Atalanta, ha fatto vedere di essere tostissima, per certi versi imprendibile. E arrivare dietro alla squadra che lotta per la vittoria della Champions vorrebbe dire aver fatto un grandissimo risultato. Abbiamo in mano la chiave del secondo posto e vogliamo arrivare in fondo. Abbiamo tutte le qualità per aprire quella porta lì, che è la porta del paradiso».
Discorso perfetto per le casse del club (qualificazione diretta alla Champions), ma per la bacheca? Parla lo stesso Spalletti che aveva detto di essere stufo di secondi posti? Spalletti non si sbilancia sul capitano «Non so se vuole continuare a giocare» Cinque Carlo Ancelotti, 57 anni, festeggia il titolo (Reuters)
La Lazio affronta la sfida nella condizione psicologica migliore: ha eliminato la Roma nella semifinale di Coppa Italia e, come dicono i suoi tifosi, non c’è rivincita. Un concetto caro anche a Simone Inzaghi: «La Coppa Italia è un capitolo chiuso. Certo, vogliamo fare un’altra grande partita per ribaltare nuovamente il pronostico. La Roma è favorita, ma batterla e aiutare la Juventus nella corsa scudetto sarebbe un motivo in più per dispu-
Il bilancio del capitano giallorosso è in pareggio: 16 vittorie e 16 sconfitte, 11 sono i pareggi, come i gol segnati
In questa stagione ha giocato solo 89 minuti tare anche un’altra finale, quella della Supercoppa italiana».
La Roma ha recuperato Daniele De Rossi, che era stato il grande assente nelle due sfide di Coppa Italia. Con lui Spalletti avrà la copertura difensiva che è mancata a Paredes. Si va verso un 4-2-3-1, con El Shaarawy preferito a Perotti.
La Lazio potrebbe cambiare qualcosa, per sorprendere ancora una volta la Roma. Milinkovic-Savic e Keita (preferito a Felipe Anderson) dovrebbero essere i due incursori dietro a Ciro Immobile, che come Milinkovic ha segnato sia nell’andata che nel ritorno di Coppa Italia.
Si gioca alle 12.30: comanda il business. Previsti 45mila spettatori, con i laziali che hanno rimandato indietro oltre la metà dei 22mila biglietti a disposizione. Proprio perché non sembri una rivincita.