La Bundesliga è sua: Re Carlo completa un risiko da leggenda
Ancelotti col Bayern vince un grande trofeo pure in Germania. I tedeschi applaudono ma con riserva
C’è una nuova puntina sulla carta dell’Europa appesa in casa Ancelotti: sta in Germania, la quinta nazione in cui l’uomo di Reggiolo, uno dei più grandi allenatori della storia del calcio, ha vinto un grande trofeo. Ha cominciato in Italia con il Milan; proseguito in Inghilterra con il Chelsea; diversificato in Francia con il Psg; svariato in Spagna con il Real Madrid, dove ha mancato la Liga ma ha afferrato la famosa Decima. Poi la Germania e il Bayern Monaco, con il quale ha vinto ieri la Bundesliga grazie al facilissimo 6-0 a Wolfsburg: titolo che si aggiunge alla Supercoppa nazionale vinta ad agosto. Carletto insomma ha lavorato nelle prime cinque realtà calcistiche europee e ha trionfato in tutte. Nessuno ha mai fatto come lui e tanto basta per accomodarsi in scioltezza nella leggenda.
Poiché però i grandissimi vivono spesso sull’orlo del paradosso (più vinci più devi vincere, e se solo rallenti è un fallimento), in Germania la tesi comune è che «il Bayern ha fatto appena il suo dovere». Questo perché la 27ª Bundesliga del club, la 5ª di fila, arriva solo dopo le intollerabili onte delle eliminazioni nei quarti di Champions con il Real Madrid e in semifinale di Coppa di Germania con il Borussia Dortmund. «In effetti un solo titolo per noi è poco», ha commentato nei giorni scorsi il presidente Uli Hoeness con la tipica nausea da caviale che assale chi lo mangia ogni giorno. Colpa dello snobismo innato nei padroni del football e dell’asticella alzata per sempre dalla Tripletta della squadra di Heynckes nel 2013: un riferimento che ha oscurato pure Guardiola.
Ma Ancelotti, come sempre, non si è scomposto. «Gli allenatori devono convivere con le critiche», ha detto serafico in settimana. Poi ieri al fischio finale ha stretto mani sorridente, ha festeggiato con misura e ha raccontato di «essere felice: vincere qui è un’esperienza fantastica. Abbiamo meritato, questo è un grande club». Il suo contratto scade nel 2019: se in Baviera staranno calmi, li aspetta un grande futuro. Ancelotti, proprio come il Bayern, potrà solo fare meglio.