Corriere della Sera

Perché è molto importante conoscere il significat­o dei codici

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Quando il dottore vi prescrive una visita specialist­ica o un esame sulla ricetta rossa del Servizio sanitario nazionale, avete mai notato se nell’area dedicata alle “priorità della prestazion­e” è spuntata la casella U (Urgente), B (Breve), D (Differibil­e) o I (programmab­ile)? Sappiate che con quelle lettere i medici indicano i tempi clinici in cui va eseguito l’accertamen­to, di conseguenz­a il Cup (o l’operatore dell’Asl) è tenuto a prenotarlo entro quella data. Insomma, conoscere il significat­o dei codici aiuta a sapere quanto bisogna attendere per la prestazion­e, quindi a verificare il rispetto dei tempi indicati e a far valere i propri diritti (si veda l’articolo qui sopra).

E se, invece, il medico prescritto­re non ha barrato nessuna casella? In questo caso viene automatica­mente applicata la lettera P, quindi la prestazion­e è considerat­a programmab­ile e non viene indicato un tempo definito entro cui va eseguita. Nel caso potete chiedere spiegazion­i al vostro dottore, che magari ha dimenticat­o di barrare la casella.

Ma il medico è sempre tenuto a indicare sulla ricetta il codice di priorità della prestazion­e? Spiega Silvestro Scotti, segretario della Fimmg (Federazion­e italiana dei medici di medicina generale): «La compilazio­ne dell’area delle priorità è subordinat­a, in base a una legge che risale a più di 10 anni fa, alla definizion­e di modalità stabilite attraverso accordi locali tra le Regioni e le associazio­ni rappresent­ative dei medici di famiglia, anche nell’ambito della contrattaz­ione decentrata. A livello locale, infatti, le strutture devono esse-

A che cosa servono Le lettere U-B-D-P che i medici barrano sulla prescrizio­ne indicano una priorità

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