Quali sono gli effetti
re in grado di assicurare la prestazione entro i termini fissati dal dottore. Se, per esempio, ho un sospetto clinico e barro la casella B, l’accertamento va fatto entro 10 giorni, altrimenti la priorità si trasforma in un mero adempimento burocratico. Il dottore ha la responsabilità dell’atto medico che, però, la Asl non riesce garantire...». Questo rischio, almeno in teoria, non dovrebbe esistere. Tranne Campania e Sardegna, le altre Regioni hanno stipulato accordi con le associazioni dei medici di famiglia sull’accesso alle prestazioni con priorità.
Quindi, le strutture sanitarie sono tenute a rispettare i tempi indicati dai dottori. In Calabria vigono accordi aziendali mentre in Toscana ci sono esperienze locali e ora, nell’ambito del Piano regionale sulle liste di attesa, si sta attivando il fast track per specifitre che patologie, cioè percorsi veloci basati sulla priorità clinica.
L’Azienda USL Toscana Centro ne ha già avviati cinque per malattie vascolari, cardiologiche, trombosi venosa profonda, otorinolaringoiatria e reumatologia. In che cosa consiste questo percorso veloce e come fa ridurre i tempi di attesa del paziente? I medici di famiglia hanno a disposizione un numero verde dedicato per prenotare direttamente la visita con lo specialista e gli esami necessari da eseguire entro 24-48 ore a seconda dell’urgenza, in ogni caso non oltre i Le strutture sanitarie sono così tenute a rispettare i tempi indicati dai dottori
giorni. Tutte le strutture sanitarie dell’Asl sono “in rete”, per cui l’operatore esperto che risponde al call center sa dove ci sono i posti disponibili.
«Per esempio — spiega Giancarlo Landini, direttore del Dipartimento specialistiche mediche dell’Asl Toscana centro — se il paziente che arriva in ambulatorio ha da qualche giorno un’aritmia, non così critica da richiedere un ricovero, il dottore attiva il percorso veloce chiamando il numero verde aziendale e prenotando l’intero pacchetto: visita cardiologica, elettrocardiogramma, ecocardiogramma o altri esami». L’assistito esce dall’ambulatorio con l’appuntamento prenotato dal suo medico di famiglia e effettuerà nel giorno stabilito, massimo entro 72 ore, tutte le prestazioni di cui ha bisogno.