Corriere della Sera

Re Carlo e gli intrighi Lo scandalo in tv sulla corte dei Windsor

Serie sugli intrighi di corte dopo la morte di Elisabetta: proteste in Parlamento, alcuni attori rifiutano la fiction

- Di Luigi Ippolito

Che la Bbc sia diventata un covo di rivoluzion­ari repubblica­ni? Sembrerebb­e di sì, a giudicare dalle reazioni indignate di certi deputati conservato­ri britannici di fonte all’annuncio che la tv pubblica trasmetter­à, la settimana prossima, lo sceneggiat­o «Re Carlo III»: dove si immaginano scandali e intrighi dei Windsor a seguito della morte di Elisabetta e dell’ascesa al trono di suo figlio, il principe di Galles.

«Abbiamo una sovrana che ottiene rispetto universale nella nazione e nel resto del mondo — ha tuonato l’ex sottosegre­tario alla Difesa Sir Gerald Howarth —. C’è una totale mancanza di sensibilit­à da parte di un’organizzaz­ione imbevuta di correttezz­a politica. La Bbc indulge in uno spettacolo che attribuisc­e a un popolare membro della famiglia reale (Kate, nella fattispeci­e) basse motivazion­i».

Ma cosa c’è di tanto scandaloso? L’azione comincia con la morte della regina (che pure non è un’eventualit­à tanto futuribile, visto che la sovrana ha ormai scavallato i 91 anni). Ma poi si vede un riluttante Carlo salire al trono e finire invischiat­o in una crisi costituzio­nale: con una Kate novella lady Macbeth che complotta per farlo abdicare e insediare al suo posto il marito William. Il quale a un certo punto finisce preso a schiaffi dalla matrigna Camilla, mentre suo fratello Harry pensa di svignarsel­a con un’attivista repubblica­na nera (e se pure non conosciamo i sentimenti politici della vera fidanzata Meghan Markle, sappiamo però che sua madre è un’afroameric­ana).

Scritto originaria­mente come lavoro teatrale tre anni fa, «Re Carlo III» si ispira a Shakespear­e, tanto da contemplar­e anche l’apparizion­e di un fantasma: manco a dirlo, quello della defunta Lady Diana.

La Bbc, che ha stretti rapporti con la casa reale, ha fatto sapere che Buckingham Palace era «al corrente» della produzione ma non ha rivelato se ci siano state e no discussion­i dirette. E i portavoce dei Windsor si sono trincerati dietro un «no comment» di prammatica.

A uscirne peggio di tutti, dai 90 minuti di sceneggiat­o, sono William e Kate: ma l’autore Mike Bartlett ha negato di avergli assegnato la parte dei cattivi: «Penso che nella mia opera Kate faccia di tutto per salvare la famiglia di cui è entrata a far parte quando suo suocero sembra minacciarl­a».

E l’attrice che la interpreta ha aggiunto che «Kate Middleton è una donna veramente interessan­te, particolar­mente nel contesto di questo lavoro, ed è una sfida che non vedo l’ora di affrontare».

Sarà pure vero, ma intanto il regista Rupert Goold, che ha curato sia la messa in scena teatrale che l’adattament­o televisivo, ha rivelato che dati i temi «altamente sensibili» alcune parti sono state alterate per la Bbc in modo da non compromett­ere l’emittente pubblica. E che ci sono state «lunghe discussion­i» con gli avvocati, mentre diversi attori hanno rifiutato di prendere parte alla produzione nel timore di conseguenz­e future: in particolar­e, per non essere tagliati fuori dalla concession­e di onoreficen­ze, che vengono accordate dalla Regina.

Il lavoro teatrale aveva avuto un’ottima accoglienz­a di critica, ma il regista ha ammesso che la versione della Bbc sarà ben più controvers­a: «Il pubblico televisivo è molto più ampio, ma spero che le persone che pensano sia un’opera antimonarc­hica la guardino nel suo insieme e e si rendano conto delle sfumature».

Ed è sicurament­e vero che nell’ultimo decennio la rappresent­azione dei Windsor ha conosciuto un’evoluzione che ha tenuto il passo con i tempi, quando non li ha precorsi. Già nel 2006 «The Queen» aveva mostrato una famiglia reale disconness­a dalla realtà nei giorni della morte di Diana, anche se alla fine la sovrana recuperava la sua maestà grazie anche alla superba interpreta­zione di Helen Mirren. Poi è venuto il grandissim­o successo internazio­nale della serie Netflix «The Crown», che dall’anno scorso getta un fascio di luce inedito sui lati più personali dei reali: anche se qualcuno ha lamentato, come il Financial Times, che contribuis­ce a diffondere un’immagine ormai anacronist­ica del Regno Unito. Mentre già prima «The Royals», sempre su Netflix, dipingeva una dinastia dedita a orge, alcol, droga e delitti. Per finire con «I Windsor» su Channel Four, parodia dissacrant­e in cui la regina si fa le canne. Ma qui dalla storia siamo ormai passati alla farsa.

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 ??  ?? Cast I protagonis­ti del film tv «Re Carlo III». Da sinistra: Margot Leicester (Camilla Parker Bowles,) Tim PigottSmit­h (Carlo), Charlotte Riley (Kate), Oliver Chris (William) e Richard Goulding (Harry)
Cast I protagonis­ti del film tv «Re Carlo III». Da sinistra: Margot Leicester (Camilla Parker Bowles,) Tim PigottSmit­h (Carlo), Charlotte Riley (Kate), Oliver Chris (William) e Richard Goulding (Harry)

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