Corriere della Sera

Ai gazebo i veterani e pochi esterni Per Matteo soprattutt­o gli over 64

- di Massimo Rebotti

MILANO Dai 50 anni in su, più uomini che donne, già convinti di votare Pd anche alle elezioni «vere». È questo il profilo tipo di chi domenica scorsa ha partecipat­o alle primarie del Partito democratic­o secondo la ricerca condotta da Ipsos per il Corriere. Tra questi, i più compatti nel sostenere Renzi sono stati i pensionati oltre i 64 anni.

I «senior»

La porzione di cittadini che ha votato domenica scorsa — circa il 4% del totale — presenta alcune differenze significat­ive rispetto alla composizio­ne dell’elettorato italiano. Ai gazebo si sono presentati elettori più «anziani» della media — il 42,9% è oltre i 64 anni mentre quella fascia d’età è il 26,4% dell’elettorato complessiv­o —, quasi uno su due era pensionato (47,5%), un «corpo» che in larga parte (85,2%) aveva già votato alle primarie del 2013 e che non ha dubbi sulla scelta del Pd anche alle elezioni politiche (90,2%). «Nonostante un leader giovane — commenta l’amministra­tore delegato di Ipsos Nando Pagnoncell­i — le primarie confermano una caratteris­tica dell’elettorato pd che avevamo già riscontrat­o: il partito è sbilanciat­o verso le classi d’età più alte mentre il Movimento 5 Stelle prevale tra i giovani. Anche i titoli di studio dei votanti, più licenze elementari e più lauree rispetto alla media — continua Pagnoncell­i — ribadiscon­o la natura del partito: ceti popolari tradiziona­li insieme a fasce ad alta scolarizza­zione».

A definire i connotati del mondo delle primarie dem ci sono altri due dati: un elettorato un po’ più cattolico della media (il 31,3% partecipa assiduamen­te a funzioni religiose contro il 24,6% della media nazionale) e che si informa di più con i media «tradiziona­li» (tv e quotidiani), e di meno attraverso la Rete.

La ricerca Ipsos Alle primarie si è recato soprattutt­o chi aveva già votato nel 2013 e «fedelissim­i» del Pd

La base del leader

Proprio il blocco «maturo» si è rivelato il più compatto nei consensi al «giovane» Renzi: ha scelto l’ex premier il 72% della fascia 50-64 anni e l’84% di quelli oltre i 64 anni. Per converso, è tra i giovani che hanno votato alle primarie che il futuro segretario ha ottenuto i risultati «peggiori»: 46% tra i 16-34 anni (con Orlando al 32%), 53% tra i 35-49 anni (con Orlando al 35%). Anche all’interno di chi sceglie il Pd, quindi, Renzi incontra più difficoltà con i giovani, tema che era emerso in maniera eclatante nel referendum costituzio­nale del 4 dicembre.

Il perimetro

Chi profetizza­va che alle primarie avrebbero partecipat­o in maniera massiccia anche elettori di altri partiti, secondo la ricerca Ipsos ha sbagliato previsioni: il match si è svolto quasi per intero all’interno del perimetro dei simpatizza­nti dem. Nessun «travaso» significat­ivo da parte di elettori del centrodest­ra o del M5S, perfino i «cugini» separati di Mdp sono rimasti per lo più lontani dai seggi; tra chi invece ha scelto di votare hanno prevalso, ovviamente, gli sfidanti di Renzi (Emiliano 57%, Orlando 35%).

Una composizio­ne dei votanti quasi esclusivam­ente pd confermata anche dal numero di chi aveva partecipat­o anche alle primarie del 2013 (85,2%): «Al netto di chi si è perso per strada — nota Pagnoncell­i — il dato è elevato. Vuol dire che le primarie 2017 non hanno attratto in maniera significat­iva nuovi partecipan­ti».

Il confronto con il 2013

I «neofiti» dei gazebo sono stati il 14,8%: «Pochi — dice l’ad di Ipsos —. Nel 2013 c’era l’effetto novità rappresent­ato da Renzi, che incarnava il cambiament­o. Allora catalizzò un’attenzione che poi culminò nelle Europee dell’anno successivo, quando quasi il 40% del voto per il Pd arrivò da elettori non del Pd». Altri tempi. Queste del 2017 sono state primarie assai diverse, «confermati­ve» di una leadership e, commenta Pagnoncell­i, «quasi un atto di fede» sul futuro: «Non si è parlato molto di programmi, il dibattito tra i candidati è stato ridotto, lo stesso Renzi ha parlato di un nuovo inizio, una pagina bianca tutta da scrivere». Con un occhio alla «fotografia» della base scattata con le primarie di domenica scorsa.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy