Corriere della Sera

Boom al Sud, la Campania è un caso Il crollo dei fortini Toscana ed Emilia

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sconfitta al referendum e la scissione — i numeri dell’astensioni­smo sono preoccupan­ti. In Emilia-Romagna tre elettori su quattro scelgono Renzi, che vince con il 74% lasciando Orlando al 21,8 ed Emiliano al 4,1 per cento. Ma nella terra dei fuoriuscit­i Bersani ed Errani il Pd dimezza i votanti, da 405 mila a 216.220. La fuga dai gazebo non risparmia Umbria, Marche e Toscana, dove dai 393.513 elettori del 2013 si arriva ai 210 mila di domenica.

Il calo al Nord

E nonostante Renzi abbia vinto facile su Orlando ed Emiliano dalle Alpi alla Pianura padana, il Pd perde quota anche al Nord. In Lombardia i votanti passano da 377.806 a 226.360 e, in Veneto, lo strappo ha numeri da brivido: da 176.401 a 86.737, con una disaffezio­ne che supera il 50%. In compenso, tra gli Appennini e le Alpi, fra Renzi e i suoi competitor non c’è partita. Lecco con il 79,41 è la provincia lombarda più renziana. Il segretario scende sotto l’asticella del 70 nella Liguria di Orlando (64,4%) e in Friuli Venezia Giulia (66,9%). Nella terra del Guardasigi­lli, Renzi vince anche nel collegio di Orlando e conquista 17 delegati all’assemblea nazionale, lasciandon­e 9 al candidato della sinistra a nessuno a Emiliano.

Il Mezzogiorn­o

Renzi, il quale grazie al traino di Enzo De Luca ha sfondato il muro dell’80%. Riflettori accesi anche su Ercolano, dove una sessantina di immigrati del centro di accoglienz­a San Vito sarebbero stati accompagna­ti ai seggi. «Quelli del centro ci hanno detto di andare a votare per la terza persona sulla scheda (Renzi, ndr) e ci hanno dato i documenti e i due euro», ha raccontato un immigrato a Fanpage.it. «Polverone inverosimi­le», è la replica del sindaco

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