Mafia Capitale, il Campidoglio chiede 20 milioni per l’immagine

La richiesta più significativa è quella del Comune di Roma, che a Mafia Capitale imputa un danno d’immagine colossale. Un danno da risarcire con venti milioni di euro. Al processo contro il «Mondo di mezzo» — dopo la requisitoria dei pubblici ministeri Cascini, Ielo e Tescaroli, che hanno chiesto complessivamente 500 anni di carcere — tocca alle parti civili. «Il Comune di Roma — ha spiegato l’avvocato capitolino Rodolfo Murra nel corso del suo lungo intervento — è il primo soggetto danneggiato da queste azioni criminali, non solo per le casse finanziarie ma anche sotto il profilo del decoro e dell’immagine. I danni subiti sono incalcolabili per una devastazione che ha valicato i confini nazionali». Era il 2 dicembre 2014 quando esplose la vicenda che coinvolse, fra gli altri, il presidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti, l’ex segretario generale del Campidoglio Franco Figurelli, funzionari e politici del Comune. E anche se la Corte dei conti non ha ancora concluso la propria inchiesta è certo che il suo conteggio includerà il danno di immagine alla città. Poco più modeste le pretese della Regione: «Un milione per l’associazione mafiosa che ha creato una ferita profonda nel tessuto istituzionale, sette milioni per la vicenda delle “case rosse” e due milioni e 940 mila euro per la gara Cup», ha chiesto l’avvocato Nicola Sabato. E Gianluca Luongo, legale dei dem, ha chiesto «900 mila euro di danno» agli iscritti del Pd imputati nel processo.