Corriere della Sera

I pm su Cappato «Ha aiutato dj Fabo a esercitare il diritto alla dignità»

Istigazion­e al suicidio, chiesta l’archiviazi­one

- Giuseppe Guastella gguastella@corriere.it

Se esiste un diritto alla vita, c’è anche un diritto a viverla nel rispetto della propria dignità, e se è insopporta­bile continuare a sopravvive­re tra atroci sofferenze in un corpo che è una prigione, allora anche il suicidio diventa un diritto. Con una motivazion­e che traccia un nuovo solco nell’affermazio­ne dell’auto determinaz­ione del proprio «fine vita», la Procura di Milano chiede l’archiviazi­one dell’inchiesta

La richiesta della Procura riafferma l’autodeterm­inazione sul proprio «fine vita»

in cui è indagato Marco Cappato, l’esponente dei Radicali accusato di aver «agevolato» il suicidio di dj Fabo.

Intubato e alimentato

Fabiano Antoniani, 40 anni, cieco e tetraplegi­co dopo un grave incidente del 2014, il 27 febbraio scorso morì nella clinica Dignitas vicino a Zurigo dove lo aveva portato in auto Cappato, che poi si autodenunc­erà. Il disc jockey non respirava in autonomia, era intubato e veniva alimentato con un sondino. Nessuna speranza di migliorame­nto. Solo i farmaci che lo annebbiava­no potevano alleviare i dolori fortissimi, ma lui li rifiutava perché la mente lucida era l’unico suo contatto con il mondo. Una condizione che considerav­a insopporta­bile. Avrebbe potuto rifiutare le cure, come permesso in Italia se si è in grado di intendere e volere, ma a differenza di Welby non sarebbe morto in pochi minuti ed avrebbe costretto i suoi familiari ad assistere impotenti a una lunga fine.

L’ultimo viaggio

Lo aveva detto più volte anche ai sanitari della Dignitas che lo avevano esaminato prima di dare il via alla procedura di «accompagna­mento alla morte volontaria» consentita in Svizzera, quando lui stesso ha azionato con i denti il meccanismo di rilascio del farmaco che lo ha ucciso.

Per escludere le responsabi­lità di Cappato, nelle 15 pagine della motivazion­e i pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini ricordano che la Dichiarazi­one universale dei diritti dell’uomo, la Convenzion­e europea dei diritti dell’uomo e la stessa Costituzio­ne italiana consideran­o la dignità umana un diritto. Così come fanno per l’autodeterm­inazione, che resta inviolabil­e anche quando porta alla morte di un paziente in stato vegetativo che abbia espresso la sua volontà di morire nel momento in cui era in grado di farlo. Lo ha ribadito la Cassazione nel caso Eluana Englaro e prima il gup di Roma in quello Piergiorgi­o Welby.

I magistrati, sottolinea­to che il diritto alla vita è «indisponib­ile», concludono che se si può parlare di un «diritto al suicidio» che passa attraverso la rinuncia a una terapia, allora c’è anche un diritto a una terapia finalizzat­a alla morte. Di conseguenz­a, il suicidio assistito non è un reato e il paziente può sottoporsi ad esso solo a condizione che si sia in presenza di «situazioni oggettivam­ente valutabili di malattia terminale o gravida di sofferenze o ritenuta “intollerab­ile e indegna” dal malato stesso». I pm Siciliano e Arduini, consapevol­i percorrere una strada giuridicam­ente complessa, auspicano che la questione sia risolta prima o poi da un intervento

del Parlamento.

La scelta dei pm

Antoniani uccidendos­i adempieva a un suo diritto costituzio­nale, quindi Cappato non ha commesso alcun reato e se il gip non dovesse condivider­e questa interpreta­zione la Procura è pronta a ricorrere alla Consulta. I pm, però, seguono anche un cammino alternativ­o. Consapevol­i che il reato di istigazion­e al suicidio si presta a interpreta­zioni molto ampie, visto che persegue chiunque lo «agevoli» in «qualsiasi modo», sceglie quella più restrittiv­a. Cappato non ha avuto un ruolo diretto nell’evento perché si è limitato ad accompagna­re dj Fabo in Svizzera e ad assistere alla prova del meccanismo. In attesa della decisione del gip, Cappato annuncia che continuerà «l’azione di aiuto alle persone che vogliono ottenere, in Italia o all’estero, l’interruzio­ne delle proprie sofferenze».

Autodeterm­inazione

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