Terni, arrestato il sindaco. «Favoriva le coop»
Ai domiciliari Di Girolamo e un suo assessore, entrambi del Pd. I pm: appalti sempre alle stesse imprese
L’accusa è di aver pilotato l’appalto per la gestione dei servizi turistici alla Cascata delle Marmore. E di aver manipolato le gare per la manutenzione del verde pubblico e la gestione dei servizi cimiteriali.
A conclusione di una serie di approfondimenti sulle assegnazioni delle commesse per l’affidamento dei servizi pubblici, la squadra Mobile e i finanzieri del nucleo tributario di Terni hanno arrestato il sindaco Leopoldo Di Girolamo (Pd) e il suo assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari (Pd).
Secondo gli investigatori, coordinati dal procuratore capo Alberto Liguori, i due avrebbero favorito alcune cooperative sociali, truccando le gare d’appalto. E per questo devono adesso rispondere del reato di turbativa d’asta.
I funzionari pubblici avrebbero agito per procurare un vantaggio alle imprese sociali: oltre alle ordinanze di custodia cautelare gli investigatori hanno notificato anche due interdittive nei confronti dei due amministratori delegati di cooperative, Sandro Corsi della Actl e Carlo Andreucci della Alis.
Ma in che modo sarebbero avvenute le turbative d’asta?
Nella maggioranza dei casi l’appalto veniva frazionato in segmenti d’importo inferiore per sfuggire alle regole europee (e a quelle Anac). In secondo luogo si ricorreva a una procedura negoziata (consentita appunto solo per lavori a basso importo) che permetteva di assegnare i lavori a coop con requisiti preconfezionati.
Dalle indagini è emerso come, fra il 2011 e il 2016, siano state favorite sempre le stesse imprese. E questo sarebbe avvenuto sia attraverso l’impiego di bandi su misura, sia tramite un utilizzo massiccio delle proroghe.
Il verde pubblico urbano, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, è stato gestito senza gara dal 2008 al 2015. Un’operazione che ovviamente ha avuto costi alti per l’amministrazione. Costi superiori ai 2 milioni e 700 mila euro secondo i calcoli della finanza.
E la manutenzione del verde all’interno dei cimiteri urbani? «Il contratto, senza gara aperta — scrive la Procura in una nota ufficiale — ha subito 63 proroghe dal 2011 al 2016 per un costo totale di 286 mila euro».
Prolungato artificialmente fra il 2010 e il 2013 anche il contratto di assegnazione dei servizi turistici alla Cascata delle Marmore (ma in questo caso non si tratta di servizi emergenziali, bensì «stanziali»).
Secondo l’accusa il meccanismo di assegnazione dei lavori avrebbe garantito alle cooperative un «monopolio perfetto» nel territorio ternano almeno nel settore degli appalti di servizi al medesimo raggruppamento di imprese: vale a dire le coop Alis, Ultraservizi, Gea e Asso. Nella sua nota la Procura parla di «programma di alterazione della concorrenza» perseguito in vari modi dagli indagati: «Ora — si legge — avallando tecnicamente le operazioni di favoritismi, ora componendo le commissioni aggiudicatrici, ora fungendo da responsabile unico del procedimento».
«La vicenda penale esaminata — continua la stessa nota — ha visto protagonisti sia la componente politica sia quella tecnica del Comune di Terni». Il riferimento è al sindaco e all’assessore come pure ai funzionari che avrebbero dato corso ai loro input e che ora potrebbero a loro volta essere indagati. «Ai soggetti investiti nelle rispettive qualità sopra descritte si aggiungono anche altri personaggi inseriti — scrive la Procura — all’interno del Dipartimento Lavori pubblici».