Corriere della Sera

Loro non sanno difendersi Paulo, decisivo uomo di mezzo

- Di Mario Sconcerti

Sarà la partita di un uomo di mezzo, penso soprattutt­o a Paulo Dybala, uno che porti la palla in alto dopo gli attacchi del Monaco. Il City di Guardiola, nella partita che lo ha eliminato, ha avuto almeno cinque-sei occasioni chiare. Eppure il Monaco stava già vincendo, era già qualificat­o, gli bastava difendersi. Questo è il punto, non si difendono. Non sanno farlo, ma soprattutt­o non ci tengono, è come una perdita di tempo. Sono forti nell’uno contro uno, ma disattenti senza palla, lasciano spazio all’avversario. Per questo servirà chi riporta avanti in fretta il pallone. Se Dybala salta il primo uomo nella sua metà campo, avrà venti metri per cercare Higuain. L’altro giocatore fondamenta­le sarà Cuadrado. Lo schema più pericoloso del Monaco è l’inseriment­o a sinistra di Mendy e il suo cross dal fondo. È quello il corridoio preferito da loro per attaccare. È lì da dove partirà anche Mbappè. Dani Alves non basterà, toccherà a Cuadrado chiudere la differenza e ripartire. Credo che la Juve possa anche perdere stasera perché il Monaco è come un colpo di vento caldo, viene avanti a folate e disorienta. Sono grandi atleti e buoni giocolieri. Sanno correre benissimo palla al piede. Ma la Juve è migliore, più completa, più regolare. Per rischiare l’eliminazio­ne, più che la partita, dovrebbe perdere la testa, cioè qualcosa di non pensabile. Segnerà un paio di gol già stasera, ma segneranno anche loro. Penso a un risultato grosso, rotondo. Se la Juve segna può stravincer­e, loro si apriranno al contropied­e. Ma la loro forza d’urto è importante, ha messo in imbarazzo e travolto grandi avversari. Resta un ultimo dato da scoprire: come reagirà questa banda di ragazzi felici a una partita diversa. È la prima volta che sono a questi livelli, a volte l’emozione spinge, più volte ancora porta all’errore. Lo stadio è piccolo e particolar­e, quasi al chiuso, una specie di grande palazzo dello sport. Questo fa diventare estremamen­te rumorose le poche migliaia di spettatori che può contenere. Contro il City c’erano 15.700 persone. È in sostanza una partita molto particolar­e, questo la rende seducente e diversa, ma alla fine dell’intero viaggio in finale andrà la Juve.

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