Corriere della Sera

Ora Renzi vuole aprire alle minoranze Orlando: alle urne dopo la legge elettorale

Il leader punta a una segreteria allargata: il governator­e Emiliano apprezza, il ministro dice no

- Alessandro Trocino

ROMA Una lunga serata per arrivare ai dati definitivi, dopo ritardi e diverse polemiche: la commission­e slitta due volte e a tarda sera ancora si aspettavan­o i dati della Basilicata. Gli equilibri delle primarie non si spostano, ma si ha qualche indicazion­e sull’assemblea di domenica: Matteo Renzi (che avrà 700 delegati su 1.000) sembra intenziona­to ad aprire, chiedendo una segreteria unitaria: Michele Emiliano apprezza, mentre Andrea Orlando è più che cauto.

Quello che è certo è che Matteo Renzi ha vinto, se non stravinto. Lo ammette anche il suo avversario Enrico Letta: «È più forte di prima, non c’è dubbio». Renzi non vede l’ora di ripartire: «Basta con il chiacchier­iccio e con i retroscena, occupiamoc­i dei problemi reali». C’è il partito da riorganizz­are, ma soprattutt­o due temi da affrontare: legge elettorale e alleanze. Sul modello tedesco, abbracciat­o da Renzi, Roberto Speranza è perplesso: «Siamo disponibil­i a ragionare di testi, ma non di decreti». Sulle alleanze si muove Debora Serracchia­ni, che pubblica una foto in cui parla con l’ex sindaco di Milano: «A Trieste incontro Giuliano Pisapia. Dal dialogo con Campo progressis­ta può nascere una proposta di governo». Orlando avverte: «Un minuto dopo la legge elettorale si può andare al voto».

Il nuovo segretario con i suoi «turborenzi­ani» avrà la maggioranz­a dell’assemblea, consideran­do anche gli uomini di Maurizio Martina e di Matteo Orfini. Si vedrà se è fondamenta­le il sostegno di Dario Franceschi­ni. In maggioranz­a ognuno ha i suoi: oltre ai citati, ci sono Lotti, Guerini, Decaro, Gozi, Fioroni, Oliverio e De Luca. Con Orlando ci sono gli «orlandiani» (giovani turchi), gli uomini di Gianni Cuperlo (che saranno 60-70, come gli orlandiani) e poi gli ex civatiani, gli ex martiniani di Cesare Damiano e i lettiani. Michele Emiliano, invece, non è percorso da correnti particolar­i, se non si consideran­o i più vicini a Boccia.

Interessan­te anche confrontar­e le percentual­i dei capilista: Roberto Giachetti ha preso il 69,1, Michela De Biase (moglie di Franceschi­ni) il 67,7; Roberto Morassut il 69,2; Maria Elena Boschi il 72, Luciano Nobili il 70,9.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy