Di Maio: «A settembre i nostri nomi per il governo»

Il Movimento sceglierà a settembre il suo candidato premier. E, prima del voto, presenterà i nomi della possibile squadra di governo, dopo aver messo a punto il programma. A dettare i tempi è proprio l’uomo che molti indicano come possibile candidato M5S alle Politiche, Luigi Di Maio. «Nei prossimi mesi, completeremo il processo condiviso di scrivere il programma di governo, che sarà pronto per la fine di luglio. In settembre, eleggeremo il candidato premier e identificheremo i ministri che saranno presentati ai cittadini italiani prima delle elezioni politiche», si legge nell’anticipazione del discorso del vicepresidente della Camera all’università di Harvard (Di Maio, che ha postato il suo intervento su Facebook, ha parlato alle 18 di ieri, 24 ora italiana, nell’ateneo di Boston, all’Ash Center of Diplomatic Governance and Innovation). E, in vista di un possibile governo 5 Stelle, ha preso le distanze da Podemos, Syriza, Front National, Afd e dagli ex Boston Il video di Luigi Di Maio

alleati Ukip: «L’esperienza del M5S è totalmente un’altra cosa». Perché, ha proseguito Di Maio, «per noi questi partiti sono già vecchi poiché sono intrisi da ideologie del passato». E per il vicepresidente dei deputati «non si può fare confusione tra ideologia e valori. Il Movimento si ispira ai valori della democrazia, rifiuto della guerra, antirazzismo, contro ogni tipologia di malaffare e a favore della legalità». Di Maio smorza i toni rispetto a certe prese di posizione anti-euro del M5S, che «non è una forza politica contraria all’Ue, anzi, ambisce a renderla un’unione di cittadini e non, com’è ora, di lobby e protezionismo». Ma «riteniamo imprescindibile avviare un dibattito sulla permanenza nell’Euro». Tra l’europeismo di Macron e le critiche all’Ue di Le Pen, i 5 Stelle continuano a non schierarsi: «Siamo una forza politica post ideologica che guarda ai fatti e non agli schieramenti». Contro Di Maio, il senatore pd Andrea Marcucci, che ha pubblicato l’immagine di un post, poi corretto, di Di Maio, con l’errore di ortografia «un’intervento» scritto con l’apostrofo: «Di Maio ad Harvard senza rispettare la grammatica italiana», ha commentato.