«Fondi occulti nei bilanci dei club Falsati i tornei»
Ex Milan L’ex amministratore delegato rossonero Adriano Galliani con l’utilizzo di denaro proveniente da fondi neri costituiti presso società di Riccardo Silva» (il distributore all’estero dei diritti tv) «con il ricavato delle vendite dei diritti appartenenti alla Lega». E «in cambio ha sempre ottenuto il rinnovo come advisor della Lega», che valeva «una centralità informativa e gestionale sfruttata e deviata a fini illeciti». Per i pm, infatti, «i finanziamenti alle società di calcio, a volte di carattere palesemente riciclatorio, sono stati realizzati con falsi contratti di sponsorizzazione, come nel caso del Bari, o con il finanziamento “personale” di Preziosi, presidente del Genoa, o attraverso contratti di acquisto a prezzi gonfiati dei diritti di archivio presso diverse società (le più importanti Milan e Inter)».
In questo modo per i pm «le società hanno potuto alterare i loro bilanci e a volte evitato le sanzioni» nei casi di difetto dei requisiti patrimoniali. Tra gli atti, peraltro, figurano spaccati dell’ambiente come le intercettazioni tra Galliani e Bogarelli sul presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che Galliani definisce «questo signorino» che «la deve smettere» di continuare «a sputare sul calcio italiano... e vive di quello», e nei cui confronti auspica che mediaticamente «adesso bisogna dargli addosso». Frasi che Galliani ieri sera minimizza: «Solo la spia della guerra che c’era fra Sky e Mediaset: che Agnelli spingesse per Sky non è un mistero».
Nel rigettare il 4 aprile le richieste dei pm di arresto di Bogarelli, Ciocchetti e Silva, il gip non ha comunque condiviso proprio l’idea dei pm di «associazione a delinquere», declassandola invece a «lobby del calcio» pur «in violazione dei principi di imparzialità». E anche i presidenti delle squadre, che «si relazionano con Bogarelli per reperire liquidità, fanno gli interessi del singolo club e non di una associazione finalizzata a falsare le regole della concorrenza, per quanto ciò si traduca in un appoggio generalizzato a Infront». Sulle gare per i diritti tv, la gip valuta in diritto che «nel concetto di Pubblica Amministrazione non può essere fatta rientrare la Lega Calcio, che è un’associazione a carattere privatistico e che come tale interviene nella gara» (pur Galliani con Bogarelli: «Il signorino Agnelli la deve smettere, bisogna dargli addosso»
regolata dalla legge Melandri). E stima che «Lega Calcio (i legali, i consiglieri, il direttore e i presidenti della maggior parte delle squadre)» non è stata truffata ma «ha sempre ampiamente condiviso ogni scelta proposta dal Bogarelli».