Corriere della Sera

«Io ho scoperto il mio in una foto inglese Era medico di guerra»

- Anna Gandolfi agandolfi@corriere.it

La prova regina sta nel barattolo. «Guardate lì: c’è l’unguento petrolatum. Papà l’aveva scoperto in guerra, il medico nella foto è lui al cento per cento». La conferma rimbalza via mail, sulle chat tra cugini, da Milano a Trento, da Roma e Genova. E una raffica di clic riannoda i fili della storia. Quella con la «S» maiuscola, ma soprattutt­o quella di una famiglia.

Ottobre 1944, Benedetto Maria Santolini, ufficiale medico trentenne, sta operando un ferito. Sul tavolaccio indugia un fotografo, sa che potrà fissare un solo fotogramma: usa una rara e costosissi­ma pellicola a colori. L’immagine finisce fra le tremila che, con patrocinio del ministero britannico dell’Informazio­ne, testimonia­no gesta militari durante la Seconda guerra mondiale: ora che l’Imperial war museum le ha recuperate, il patrimonio «segreto» del British Army è diventato di tutti. «Anche nostro. Nella foto abbiamo riconosciu­to papà».

Giovanna Santolini, 64 anni, ligure residente a Milano, è la quarta degli undici figli di Benedetto Maria, morto nel 1980 dopo aver diretto anche il reparto di ortopedia del «San Giorgio» di Genova. Come è andata? «Ricevo una mail da mio nipote Pietro, mentre su WhatsApp s’interrogan­o altri parenti. Chiede: ma questo è il nonno? Apro l’allegato. Lo apriamo tutti...». La chat impazzisce. Del resto la famiglia è extralarge: Santolini ha avuto 11 figli, 24 nipoti, 13 pronipoti sparsi per l’Italia. «Le mani, il viso, il famoso barattolo. Mi è venuta la pelle d’oca — prosegue —: stavo guardando mio padre in guerra».

Lui che aveva portato i figli su e giù per l’Italia a visitare memoriali, ma per la sua personale prima linea sceglieva il silenzio, «forse perché era orrenda. Quella parte profonda era avvolta da un velo che ora non c’è più». Grazie a una foto riemersa dagli archivi per il libro «The Second world war in colour» uscito a Londra il 20 aprile e di cui anche il Corriere.it ha pubblicato un’anteprima. Proprio sul nostro sito Pietro Molini, nipote 38enne del dottore, l’ha notata.

Pietro è un informatic­o, vive a Trento. Aveva un anno quando il nonno è mancato. «Il servizio mi ha incuriosit­o. Poi ecco un medico con le sopraccigl­ia simili alle mie...». Fissa lo schermo. «Dovevo avere la conferma». Di quella foto si sapeva solo che era stata scattata in Italia, autunno 1944. I dati coincidono: nato nel 1913, Santolini parte con gli alpini. In Puglia, l’8 settembre 1943, si unisce agli alleati. Con la V armata americana risale la penisola fino alla Linea Gotica. «Forse — riflette Pietro — la sala operatoria è in zona Sasso Marconi. Ho contattato Ian Carter, curatore del volume, in cerca di altre immagini».

Da Londra risposta negativa, nessun’altra foto. Ma le parti si invertono: l’Imperial war museum archivia il curriculum di Santolini. E il filo della Storia si riannoda, grazie all’onda digitale di una famiglia formato XL.

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