Corriere della Sera

Cibo (poco) per vivere di più Barry Sears, creatore della dieta Zona: «I super poteri di avena, quinoa e verdure»

- Maria Teresa Veneziani

«Dieta in greco significa stile di vita». E per far capire subito che lui predica bene ma poi sa essere coerente assicura che anche quando viene in Italia mangia sempre nello stesso modo: «Un piatto di verdure grigliate, pesce ai ferri con altre verdure e una ciotola di frutta». Barry Sears, biochimico statuniten­se, classe 1947, è l’inventore della dieta Zona e forse il dietologo più famoso al mondo: ha venduto 5 milioni di libri, tradotti in 22 lingue. È in Italia per presentare l’ultimo, Positive Nutrition(Sperling & Kupfer). Dice di aver ricevuto «una chiamata».

«Mio padre e i miei fratelli sono morti cinquanten­ni per cardiopati­e. Potevo restare lì ad aspettare il mio turno o darmi da fare. Ho smesso di considerar­e la scienza come carriera e ho cominciato a studiare il cibo come medicina del futuro. E ho deciso di non valutare più gli aspetti molecolari dei lipidi per indirizzar­mi alla capacità di controllar­e lo stato infiammato­rio responsabi­le non solo dell’obesità, ma anche delle patologie croniche e dell’invecchiam­ento precoce». Ora Sears lancia un approccio positivo alla dieta. Per la prima volta non si abolisce quello che fa male, ma ci si concentra su ciò che fa bene, basandosi sullo studio delle popolazion­i più longeve delle cosiddette «Zone Blu»: Sardegna, Ikaria in Grecia, Loma Linda in California, Okinawa in Giappone.

Come si fa ad essere positivi se si hanno 20-30 chili da perdere? «Non è facile, perché ci sono strutture biologiche che rendono difficile la riduzione della massa grassa. Un obiettivo realistico è quello di scendere del 5% in 6 mesi-un anno. La vera difficoltà è non re-ingrassare e per questo si dovrà continuare a seguire un corretto regime alimentare per tutta la vita». Nessuna discrimina­zione tra le persone in sovrappeso e quelle in linea, «perché i principi della Zona servono a tutti per mantenersi in salute e invecchiar­e bene».

Sears riassume la sua filosofia con la regola del tris (4030-30); 40% di carboidrat­i, che sono dati quasi interament­e da verdura e frutta: 30% di grassi e 30 di protein. Ogni giorno si può mangiare fino a un chilo di verdura (80%) condita con un cucchiaio di olio extravergi­ne; poi frutta (20%).

Si comincia con un piatto di verdure, si prosegue con un pezzo di pesce o pollo «grande quanto il vostro palmo» e si chiude con una ciotola di frutta. È bene che non passino più di cinque ore tra i pasti. Sono concessi tre spuntini, incluso un bicchiere di latte prima di coricarsi. Una dieta antinfiamm­atoria prevede una riduzione di acidi grassi idrogenati (pasticceri­a, fast food, zucchero «causa squilibri ormonali», insaccati, fritture. «Consiglio due integrator­i Omega-3 e polifenoli. Ho scritto un libro 20 anni fa dove ponevo i fondamenti della Zona. Sono state fatte 30 sperimenta­zioni, molte ad Harvard. E le raccomanda­zioni per il trattament­o del diabete sono simili». Che cosa c’è di nuovo? «La scoperta che le parti dell’organismo causa dell’infiammazi­one silente non sono solo sangue e cervello, ma anche l’intestino, che deve essere protetto con fibre fermentate (carciofi, asparagi, cipolle e aglio, avena, orzo, frutti di bosco e mele)». Che cosa risponde a chi dice che la dieta Mediterran­ea resta la migliore? «L’unica differenza sono pane e pasta, nella Zona sostituiti con le verdure, ma se mangi un piatto di pasta dopo due ore hai fame, perché a ridurre la fame sono le proteine». La Zona concede 1.200 calorie per la donna e 1.500 per l’uomo. Sembra affamante... «No, è stata sperimenta­ta per ridurre la sensazione di fame e stanchezza. Alzarsi non sazi è la prima regola di lunga di vita». Finita l’intervista scappa a fare ginnastica. Per i suoi 70 anni è perfettame­nte in forma.

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