INVESTIRE IN NECESSARIE ALLO SVILUPPO
RISORSE IDRICHE
Caro direttore, c’è una ragione non solo simbolica nel protagonismo di questi giorni, di Milano e della sua città metropolitana. Le città si rivelano, sempre più, come il magnete della popolazione del Pianeta. Sono destinate a ospitare nel medio periodo circa il 70% dei suoi abitanti. Sono il campo di applicazione e di effettività dei diritti e delle loro politiche, nelle food policies e nell’affermarsi del diritto al cibo, ma anche nelle nuove sfide. Soprattutto in tema di acqua: qui la domanda crescerà in modo esponenziale. Del 50% entro il 2050, in conseguenza anche della crescita del fabbisogno delle imprese, della produzione di energia e dell’uso domestico. Da qui la necessità di saperne gestire e rendere sicuro l’accesso per tutti (sono due miliardi le persone a contatto con acqua contaminata secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità: ogni anno ne muoiono più di 500 mila). Da qui l’importanza di investire di più per l’acqua: nonostante un +4,9% (negli ultimi tre anni), l’80% dei Paesi è ancora distante da questo impegno nelle infrastrutture che, per la Banca mondiale, dovrebbe essere triplicato (114 miliardi di dollari).
Bisogna dunque dar vita ad una alleanza collettiva, coordinata e innovativa per l’acqua ed il suo diritto. Non solo negli investimenti, piuttosto anche nel buon governo, mettendo in pratica un insieme di regole, pratiche e processi grazie ai quali poter prendere decisioni circa la gestione ed i servizi connessi all’acqua. Tutto ciò di fronte all’invecchiamento delle infrastrutture, alla crisi economica, ma anche all’affacciarsi
di eventi estremi connessi con i cambiamenti climatici: si pensi a Seveso e Lambro, alla necessità di individuare nuove ed efficaci soluzioni che garantiscano un approccio integrato tra la gestione del suolo e dell’acqua, per uno sviluppo urbano sostenibile, per prevenire il rischio idrogeologico. Ma anche di fronte a nuove riforme territoriali, alla frammentarietà spesso generata dai confini amministrativi. È necessario dunque un cambio di passo. In questa prospettiva Milano — che ha in MM, Cap Holding e BrianzAcque dei player della qualità, della ricerca e dell’innovazione A settembre un forum internazionale in collaborazione con l’Ocse per fare il punto