Boeri: colpire i vitalizi dei politici Damiano: offende il Parlamento
Irapporti sono ai minimi storici. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, non perde occasione per ricordare che si «possono raccogliere molti soldi se si interviene sui vitalizi dei politici e sulle rendite dei sindacalisti». A questi ultimi riserva un’ulteriore considerazione: «Ci sono posizioni di rendita anche di sindacalisti che si sono creati per loro stessi». La critica non passa inosservata agli occhi dei diretti interessati e rinfocola le tensioni tra Boeri e il versante politico sindacale. Tanto più alla luce della lettera spedita dallo stesso Boeri ai membri della commissione Lavoro a Montecitorio, nel tentativo di arginare gli attacchi mossi all’Inps dal presidente, Cesare Damiano. Nella missiva Boeri lamenta l’intenzione «volta sistematicamente a gettare discredito sull’Istituto che gestisce la protezione sociale in Italia». Un passaggio della lettera evidenzia il corto circuito. «L’impressione che si ha dalle vostre rimostranze è che di sistematico ci sia il mettere in discussione e svilire ogni proiezione che non corrisponda ai vostri desiderata», scrive Boeri. La reazione è netta. «Il Presidente Inps,è arrivato al limite. Urge un ridimensionamento» dice Renata Polverini, vice presidente della commissione lavoro. Altrettanto secco Damiano: «Offende il Parlamento perché nega l’evidenza dei fatti: i problemi che abbiamo denunciato sono documentati».
Graziano Delrio (in alto), 57 anni, è ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dall’aprile 2015; Carlo Calenda, 43 anni, è ministro dello Sviluppo economico