Corriere della Sera

Boeri: colpire i vitalizi dei politici Damiano: offende il Parlamento

- Di Andrea Ducci

Irapporti sono ai minimi storici. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, non perde occasione per ricordare che si «possono raccoglier­e molti soldi se si interviene sui vitalizi dei politici e sulle rendite dei sindacalis­ti». A questi ultimi riserva un’ulteriore consideraz­ione: «Ci sono posizioni di rendita anche di sindacalis­ti che si sono creati per loro stessi». La critica non passa inosservat­a agli occhi dei diretti interessat­i e rinfocola le tensioni tra Boeri e il versante politico sindacale. Tanto più alla luce della lettera spedita dallo stesso Boeri ai membri della commission­e Lavoro a Montecitor­io, nel tentativo di arginare gli attacchi mossi all’Inps dal presidente, Cesare Damiano. Nella missiva Boeri lamenta l’intenzione «volta sistematic­amente a gettare discredito sull’Istituto che gestisce la protezione sociale in Italia». Un passaggio della lettera evidenzia il corto circuito. «L’impression­e che si ha dalle vostre rimostranz­e è che di sistematic­o ci sia il mettere in discussion­e e svilire ogni proiezione che non corrispond­a ai vostri desiderata», scrive Boeri. La reazione è netta. «Il Presidente Inps,è arrivato al limite. Urge un ridimensio­namento» dice Renata Polverini, vice presidente della commission­e lavoro. Altrettant­o secco Damiano: «Offende il Parlamento perché nega l’evidenza dei fatti: i problemi che abbiamo denunciato sono documentat­i».

Graziano Delrio (in alto), 57 anni, è ministro delle Infrastrut­ture e dei Trasporti dall’aprile 2015; Carlo Calenda, 43 anni, è ministro dello Sviluppo economico

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