Festival La Milanesiana racconta la paura e il coraggio
Edizione frizzante, in cui le presenze ormai storiche di musicisti e scrittori «affini» si affiancano a collaborazioni e gemellaggi inattesi. La XVIII Milanesiana è dedicata al dualismo «paura/coraggio» e apre il 23 giugno a Milano (il 22 alla Venaria) sul tema dell’accoglienza, con il medico di Lampedusa Pietro Bartolo insieme a Susanna Tamaro e Maylis de Kerangal; ma sarà labirintica e allargata ad altre città dopo Milano, Torino, Firenze.
Presentata ieri a Milano dall’ideatrice e direttrice Elisabetta Sgarbi, non sembra patire del budget «dimezzato» rispetto agli anni scorsi (550 mila euro di cui 80 mila dal Comune, 10 mila che dovrebbero arrivare dalla Regione con un bando e il resto da sponsor) e durerà 22 giorni, con 55 eventi e 140 ospiti. Forse perché, ha affermato ieri Sgarbi, «la paura apre gli occhi al coraggio».
Intanto, in maggio ci sarà l’annunciato gemellaggio con il Salone di Torino, salutato anche dal direttore a Firenze con l’artista Giovanni Iudice (il 20 giugno), alla Venaria con Fleur Jaeggy, Michael Nyman ed Ermal Meta (il 22), a Verbania il 23 con Nyman e Uri Caine, e a Bormio con Tahar Ben Jelloun (il 29).
A Milano, in sedi come il Teatro Grassi e lo Iulm, da citare il concerto con Gino Paoli (25 giugno), la serata con il ministro Dario Franceschini e la lectio di Claudio Magris (26 giugno), Patrick McGrath con Paolo Giordano e l’americana Dana Spiotta (il 27), Michael Cunningham con Charles Simic (il 29), Camilla Läckberg con Liliana Cavani e Gianrico Carofiglio (il 10 luglio). Nella sezione cinema si ripeteranno le giornate con i film scelti dai Premi Nobel, con Wole Soyinka e John Coetzee (il 6 e 7 luglio); mentre due giorni saranno dedicati ai film dei fratelli Dardenne e agli incontri con Luc Dardenne (4 e 5 luglio). Altri gemellaggi: per la filosofia, con i Rencontres Philosophiques de Monaco (9 luglio) e per la musica, con l’Accademia Pianistica di Imola che porterà a Milano tre dei suoi virtuosi.