Corriere della Sera

Scontri di casta nelle campagne del Salento

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Molto interessan­te e antropolog­ico, il cine debutto di Minimum Fax, che usa un libro di Carlo D’Amicis, lo mette in mano ai giovani talenti incrociati di Conte e Barletti che scoprono una no man’s land salentina dove da sempre si combattono gli adolescent­i ricchi contro i cafoni, che parlano un dialetto ruvido e antico, finché i due boss (Marinho e Scaleno) decidono di spintonare la Storia, complice una ragazza.

Gesti, parole, panorami, locandine di Gregory Peck, evocazioni del passato brigante, zuffe, sono il fangoso terreno di cultura di questa ignorante e inutile guerra tra poveri (di spirito): un po’ via Paal, un po’ western sudista e Guerra dei bottoni, il racconto è vivissimo e s’illumina d’immenso post moderno al neon col flipper perduto nella solitaria campagna. (m. po.) Famiglia all’improvviso di Alex Kurtzman con Omar Sy e Gloria Colston

1.223.000 Baby Boss cartoon della DreamWorks Animation diretto da Tom McGrath

909.000

Ci rimarrà in mente a lungo questa Eli minuta, indifesa, forte, straordina­ria Isabella Ragonese col suo cappottino rosso, come la bambina di Spielberg, che si alza alle 4 da Nettuno va a Roma a lavorare in un bar e torna sfinita a casa per amare, diciamo così, il marito disoccupat­o e i 4 figli.

Micidiale tran tran che non le impedisce di partecipar­e alla vita degli altri: un’amica performer che lavora di notte (bella storia ma che resta separata), l’offesa collega del bar, varie ed eventuali sempre nel deficit sociale pazzesco che l’Italia vive. È una storia vera accaduta che testimonia la disumanità del lavoro quotidiano che contagia ogni rapporto affettivo, come il neo realismo ha dimostrato. Il film di Daniele Vicari prende a prestito, in grottesco, il titolo di una canzone

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