Corriere della Sera

Cattelan e il «late show» all’italiana: il problema sono gli ospiti

- Di Aldo Grasso

Bagatella numero uno. Forse ho capito perché il late show in Italia funziona poco e male, a differenza degli Stati Uniti, dove gioca un ruolo non indifferen­te anche sul piano dell’opinione pubblica. Il late show (un format perfetto per la seconda serata) è generalmen­te penetrato da una satira che si applica soprattutt­o all’attualità, alle notizie del giorno o al modo stesso con cui vengono comunicate le notizie. Oppure ospita celebrity e intesse dialoghi spiritosi, brillanti, ma di un certo spessore. Quando posso seguo volentieri «E poi c’è Cattelan», perché ammiro molto il conduttore, perché EPCC è uno dei pochi tentativi di rivolgersi ai giovani, perché il genere va incoraggia­to (Sky Uno, dal lunedì al venerdì, ore 23.35). Cosa c’è che non va? Spiace dirlo, gli ospiti. Non sempre sono all’altezza, non sempre preparati, non sempre in grado di stare al gioco. E non lo dico per puntare l’indice contro l’attrice Tea Falco o l’ex calciatore Luca Toni, gli ospiti di martedì. No, il discorso è più vasto. Fatichiamo a parlare in pubblico.

Bagatella numero due. Secondo la ricerca condotta da Ipsos per il Corriere, alle primarie del Partito democratic­o di domenica scorsa, il profilo tipo dei votanti che si sono espressi a favore di Matteo Renzi corrispond­e alla figura del pensionato oltre i 64 anni. Guarda caso, è lo stesso, identico profilo del pubblico di Rai1. Adesso capisco perché Matteo Renzi era spesso ospite nel salotto di Bruno Vespa.

Bagatella numero tre. A «Tiki Taka», il programma sportivo di Italia 1 condotto da Pierluigi Pardo, c’è stata una litigata tra il conduttore e Flavio Briatore. Tra gli ospiti c’era anche Massimo Giletti. L’Italia è l’unico Paese al mondo dove un volto di una rete può tranquilla­mente partecipar­e a una trasmissio­ne della concorrenz­a (avrà chiesto il permesso?). È un’antica consuetudi­ne provincial­e, un andazzo poco profession­ale cui nessuno riesce più a porre rimedio.

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