«Io, mio padre e il Papa»
Il candidato centrista accolto come una star: «Ora riconciliazione» E presenta querela per le voci su un suo conto segreto alle Bahamas
ono Davide contro Golia». Marine Le Pen parla al Corriere: «Però il Papa è contro Macron l’ultraliberale: un uomo di cui non si sa da dove viene. Il rapporto con mio padre? Zero, e zero resterà. Ha fatto di tutto per danneggiarmi».
La sera dopo l’ultimo comizio, quando ancora il sole batte sulle case rosse di Albi, nel Sud della Francia, Emmanuel Macron e sua moglie Brigitte entrano facendosi largo tra la folla al caffé «Pontié». «Ci sono due cose che gli albigesi amano fare, e la seconda è sedersi al Pontié», si legge sulla tenda del locale. I Macron seguono i costumi del posto. Loro però sono diversi dagli altri, sono arrivati al punto di non ritorno, gli albigesi glielo fanno capire.
Sceso dal palco, prima di arrivare al caffé proprio davanti alla piazza, Macron deve fare poche decine di metri ma viene fermato da gente che lo sommerge, vuole selfie, fargli baciare i figli, dargli lettere con chissà quali richieste o domande di raccomandazione. Lo stesso vale per sua moglie Brigitte, che ha una corsia preferenziale diversa e diverse guardie del corpo ma viene ugualmente travolta: i cittadini di Albi che non hanno trovato posto dentro la piazza la chiamano urlando «Brigitte ti amiamo» dall’altra parte delle transenne, lei si avvicina per salutare, manda baci, sorride. La differenza di età (24 anni più del marito, come è noto) non è un argomento, e se lo è gioca a favore. «Sono così belli», dice sognante una signora con la figlia adolescente. Tra festa di Paese e convention all’americana, nasce la Macron-mania.
L’ombra di Hollande
Domenica si vota ma Emmanuel Macron non è più un candidato all’Eliseo, è già una celebrità, e sua moglie Brigitte lo accompagna da co-protagonista. Un’ora dopo l’uscita del Pontié è bloccata da centinaia di persone che li aspettano, e quando fanno capolino parte un ovazione. Macron sorride, quasi gli strappano la giacca, poi sale sul predellino dell’auto nera e saluta tutti. Un gesto lento, con le braccia aperte e la mano tesa e le dita unite, come un capo di Stato consapevole della missione che lo attende.
Cinque anni fa, primo maggio a Nevers tra il primo e il secondo turno, un François Hollande già sicuro di vincere contro Nicolas Sarkozy incontrava una folla ugualmente curiosa ma meno affascinata. Accanto a lui c’era Valérie Trierweiler, terrorizzata, che stava in disparte e diceva «devo abituarmi, non sono pronta a questo interesse». Ne sono seguiti i disastri noti, con la première dame incapace di adattarsi alle regole dell’Eliseo e il presidente pronto a la- sciarla con un due righe di comunicato al- l’Agence France Presse.
Come Michelle
Emmanuel e Brigitte Macron sembrano invece d’accordo nel giocare la partita fino in fondo, e Macron lo ha già chiarito: da presidente offrirà un ruolo a Brigitte, lo inquadrerà in modo ufficiale con una legge, in modo che la première dame sia accanto a lui senza ambiguità, come Michelle Obama lo è stata con Barack. Forse ha ragione Frédéric Mitterrand, che di celebrità si intende, nel pronosticare per Macron «uno stato di grazia, una fascinazione collettiva come per Kennedy o per Justin Trudeau, grazie anche alla figura di sua moglie Brigitte».
Il giorno dopo il duello tv con Marine Le Pen, un momento che persino i militanti del Front National giudicano disastroso per la loro candidata, Emmanuel Macron ha parlato per la prima volta all’aperto, nella piazza della cittadina, con un’energia nuova, sollevato. Centosessantanove
Ovazione Emmanuel sorride, saluta tutti. Gesto lento, con le braccia aperte, come un capo di Stato I sondaggi Macron resta il favorito, con il 61% delle intenzioni di voto contro il 39% di Le Pen
giorni di campagna, 44 comizi, ed è il momento di un discorso da presidente, non da candidato. La parola chiave è «riconciliazione», Macron cita tutti i suoi avversari principali — tranne Marine Le Pen — per chiedere ai loro elettori di costruire una nuova Francia. «Conosco la rabbia, la collera di tanti di voi, ma vi chiedo di credere, come me, che siamo un grande Paese e che possiamo riuscire a rifondarlo». Ottimismo, ancora una volta, nel Paese che da anni si abbandona all’ideologia del declinismo.
Macron ha presentato querela per «falso» contro ignoti dopo che Marine Le Pen ha insinuato, durante il dibattito televisivo, che lui tiene un conto segreto alle Bahamas. «Poche ore prima molti siti hanno cominciato a propagare la stessa falsa informazione — ha detto Macron durante l’incontro con la stampa ad Albi —e i miei collaboratori hanno passato la notte a cercare di capire da dove questa cosa sia partita. In ogni caso si tratta di una fake news, e io sporgo querela anche per dare un segnale. Non si può fare passare tutto». I magistrati hanno aperto un’inchiesta, Marine Le Pen potrebbe essere convocata per dare spiegazioni.
Macron continua a essere favorito secondo i sondaggi, che lo danno in testa con il 61% delle intenzioni di voto davanti a Marine Le Pen ferma al 39%. La leader del Front National ha cercato di giocare il tutto per tutto attaccando il suo avversario con ogni genere di accusa, ma il suo atteggiamento sembra non avere pagato. Il dibattito tv era l’ultima arma a sua disposizione, ma sembra averla usata male anche a giudizio del fondatore del Front National, suo padre Jean-Marie. «Marine ha mancato di solennità — ha detto —, forse è stata mal consigliata dal suo entourage».
L’omaggio a Jean Jaurès
Macron ha scelto Albi per rendere omaggio al leader socialista Jean Jaurès e alle sue lotte operaie, nel pomeriggio il favorito per l’Eliseo ha visitato la vetreria da lui fondata e si è preso la sua ormai consueta parte di fischi da parte degli operai. Ad Amiens erano elettori di Marine Le Pen, qui sono sostenitori di Jean-Luc Mélenchon, tutti contestano quel che a loro sembra il «liberalismo selvaggio» di Macron. Lui sembra farlo apposta, va incontro ai contestatori, parla loro con calma, spiega che «vi ascolto, possiamo essere in disaccordo», come a dire che la riforma del lavoro, tanto criticata, comunque non la ritirerà mai. Lo criticheranno perché si comporta già da vincitore, ma tutti lo trattano come tale: presidente, e star.