Corriere della Sera

Il gioiellier­e che sparò: pasticcio, troppa discrezion­alità ai pm

- Giampiero Rossi

«Un pasticcio. Un altro. Restano enormi spazi per la discrezion­alità del giudice. La legittima difesa non è questa: se mi entrano in casa armati io non sto mica a guardare se fuori c’è buio o no...».

Rodolfo Corazzo parla del testo approvato a Roma ma il suo ragionamen­to parte sempre dalla sua villetta di Rodano, alle porte di Milano e da una data: 24 novembre 2015. Quella sera il gioiellier­e uccise con un colpo di pistola uno dei tre uomini che lo avevano sequestrat­o in casa assieme a moglie e figlia di 10 anni. Poco più di un mese fa l’inchiesta a suo carico è stata archiviata: fu legittima difesa. E adesso è molto critico sul testo di legge votato alla Camera «perché — spiega — come era già avvenuto quando è stato utilizzato il concetto di “imminente pericolo”, anche questa volta si consegna tutto alla discrezion­alità del giudice, bisogna valutare lo stato d’animo al momento dell’aggression­e, ma come si fa?».

Corazzo, che abita ancora nella stessa casa e continua a fare lo stesso lavoro, insiste sulla sua idea di legittima difesa: «Se qualcuno entra a casa mia armato e mi minaccia perde tutti i diritti. E quindi la difesa è legittima e non mi si deve processare. Io ho il diritto di difendere la mia famiglia e le mie cose». Sparando? «Non è detto — replica —. Ho rivisto il filmato dei cento minuti in balìa dei tre rapinatori. Si vede chiarament­e che ho fatto di tutto per evitare che nessuno si facesse del male. Ma quando uno ha impugnato il coltello...».

La posizione di Corazzo ricalca quella promossa dalla Lega. «Non in tutto — dice lui — ci sono aspetti che si possono soppesare meglio, per esempio se uno è in gardino o se sta scappando». Ma poi aggiunge: «Però credo che Matteo Salvini sia consapevol­e di dover dare una scossa al Parlamento. Perché in troppi, ancora, non hanno capito che la sicurezza non ha colore politico ma è un bene di tutti». Un bene comune che però «lo Stato non può garantire sempre». Al massimo può mettere in campo «deterrenti come la certezza della pena e, per quanto riguarda gli stranieri, la detenzione nei Paesi d’origine. Ma comunque — dice il gioiellier­e — quando uno si trova tre banditi in casa è da solo. Anche dopo: nessuno ha mai chiesto nemmeno se la mia famiglia avesse bisogno di uno psicologo».

Ma non fanno paura più armi in circolazio­ne? «Nei poligoni si fa anche formazione. E chi è preparato nell’uso di una pistola sa anche come evitare di usarla».

Se uno entra in casa mia ho diritto di difendermi Usando le armi? Feci di tutto per evitarlo

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