Corriere della Sera

Rai, scontro sul piano di Campo Dall’Orto Rinviata la resa dei conti

Al centro del Cda l’innovazion­e digitale e l’informazio­ne

- Paolo Conti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Durissimo Consiglio di amministra­zione Rai, quello cominciato ieri alle 10 e finito alle 19, per il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, sotto assedio politico dopo gli attacchi del Pd. Di fatto ha rischiato una sfiducia da parte del Cda. Sul tavolo dei settimo piano di viale Mazzini, lo stesso argomento che ha portato alle dimissioni, il 3 gennaio scorso, dell’ex direttore dell’Offerta informativ­a, Carlo Verdelli: il piano di riforma dell’informazio­ne. Un compito che il direttore generale aveva deciso, da quel 3 gennaio, di portare a termine in prima persona.

Ieri Campo Dall’Orto si è presentato in Consiglio con una relazione sull’incontro avuto (insieme con la presidente Monica Maggioni) con il presidente dell’Autorità per l’anticorruz­ione (Anac): ovvero il recente «chiariment­o»

Il progetto Il dg aveva chiesto di partire con il progetto che affida a Gabanelli il nuovo portale digitale

con Raffaele Cantone che aveva definito «il mio più grande insuccesso» il suo rapporto con la tv pubblica a proposito di alcune nomine, in particolar­e quella del nuovo responsabi­le della sicurezza, Genseric Cantournet, che sarebbe stato selezionat­o dalla società di «cacciatori di teste» di cui il padre è amministra­tore delegato. Campo Dall’Orto ha promesso una relazione con possibili decisioni.

Il clima è cambiato quando è arrivato il momento di decidere sull’informazio­ne. Il 28 aprile il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato la concession­e in esclusiva alla Rai, per dieci anni dal 30 aprile 2017, «dell’esercizio del servizio pubblico radiofonic­o, televisivo e multimedia­le sull’intero territorio nazionale». Uno snodo essenziale con molte richieste, tra cui quella di dotare la Rai di una forte informazio­ne digitale.

Campo Dall’Orto è partito da questo punto, cioè dal progetto (previsto anche dal piano Verdelli) che vede la riforma radicale dell’attuale www.rainews.it , che non arriva a 15 redattori e si trova al trentesimo posto tra i portali più visitati dagli italiani, nel nuovo portale digitale www.rai24.it affidato a Milena Gabanelli con la qualifica di vicedirett­ore (la direzione formale sarà affidata a chi sostituirà Carlo Verdelli), con 70 redattori destinati a diventare 88 a pieno regime. Una scommessa editoriale per recuperare gli under 35 in una Rai sempre più seguita da chi ha più di 45-50 anni. Il contratto con Milena Gabanelli è chiuso, le nuove tecnologie sono pronte, la macchina andrebbe solo avviata. Campo Dall’Orto ha chiesto di poter partire subito.

Ma le perplessit­à dei consiglier­i, soprattutt­o quelle della presidente Monica Maggioni, hanno portato a un rinvio al 22 maggio. Maggioni avrebbe chiesto, prima di qualsiasi partenza, di procedere prima agli accorpamen­ti delle altre testate suggeriti dal contratto di servizio. Per evitare un voto che avrebbe portato alla bocciatura della proposta di Campo Dall’Orto (e quindi a una sua sostanzial­e sfiducia), il Consiglio ha preferito rinviare «per approfondi­re». C’è chi immagina un forte tentativo di logorare politicame­nte Campo Dall’Orto, con la presidente Maggioni pronta ad assumere un ruolo «di garanzia» di equilibri sempre più difficili.

Rinviate le nomine ai vertici di RaiCom, il braccio commercial­e di viale Mazzini. Rimandati i piani di produzione e di trasmissio­ne 2017, ovvero i palinsesti, a conferma delle difficoltà del direttore generale. Polemiche anche sulle 244 «prime utilizzazi­oni», ovvero contratti a profession­isti mai utilizzati prima dalla Rai. I consiglier­i Rita Borioni e Franco Siddi hanno sollecitat­o chiariment­i nel nome «della trasparenz­a e del merito». Il direttore generale ha detto che sono stati contrattua­lizzati «per attivare i programmi del 2017 con contratti a tempo determinat­o».

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