Migranti, dal Csm sostegno a Zuccaro
Caso Ong, il procuratore di Catania sarà comunque sentito. Gentiloni: grazie a chi ogni giorno salva delle vite
ROMA Pieno sostegno al procuratore di Catania Carmelo Zuccaro e alle sue indagini, un po’ meno alle sue interviste su giornali e tv. Così il Consiglio superiore della magistratura prova a risolvere il caso dell’inquirente che ha pubblicamente denunciato, pur senza averne le prove, presunti coinvolgimenti delle Organizzazioni non governative nel traffico di migranti. Ma dalla decisione del comitato di presidenza dell’organo di autogoverno delle toghe potranno derivare nuove mosse; a cominciare dalla convocazione dello stesso magistrato, per comprendere meglio contenuto e ragioni delle sue affermazioni.
Dunque l’indagine è avviata, sebbene il vertice del Csm (il vicepresidente Giovanni Legnini, il primo presidente della Cassazione Gianni Canzio e il procuratore generale pasquale Ciccolo) escluda al momento l’ipotesi di un trasferimento d’ufficio per «incompatibilità ambientale», dal sapore punitivo. Senza entrare nel «merito dei fatti prospettati», quindi, il Consiglio evita di interferire nelle inchieste: anzi, si impegna «a offrire al procuratore Zuccaro ogni sostegno affinché le indagini condotte dalla Procura di Catania, come quelle svolte da altri uffici sulle medesime ipotesi investigative, possano svolgersi con la massima efficacia e celerità».
Le Capitanerie Il comandante Melone: «Ci siamo trovati a gestire fino a 55 operazioni insieme»
Concetti ribaditi da tutti i componenti del Csm, di ogni estrazione politica, sia «laici» che togati. Tra i primi il forzista Pierantonio Zanettin ha chiesto e ottenuto l’apertura di una «pratica a tutela» di Zuccaro; tra i secondi Piergiorgio Morosini (della corrente di Area) sollecita approfondimenti per «formulare proposte» a sostegno di inchieste complesse e di natura transnazionale come quelle sul traffico di migranti. Tuttavia restano le perplessità del comitato di presidenza su «modalità e termini delle esternazioni del procuratore di Catania», che dovranno essere valutate dall’indagine consiliare.
Se infatti sembrano legittimi gli allarmi, anche di carattere politico, lanciati da Zuccaro in Parlamento, qualche dubbio sorge per le interviste che hanno inframmezzato le due audizioni. Il vertice del Csm le inserisce tra le dichiarazioni di magistrati che ultimamente «hanno generato sconcerto nell’opinione pubblica e polemiche in ambito politico», e afferma che «il dovere di riserbo e le modalità di esercizio della libertà di espressione» dei singoli magistrati sono divenuti una questione da affrontare in maniera «imprescindibile, approfondita e urgente». Di qui l’incarico a due commissioni competenti per proporre «le linee guida per i rapporti dei magistrati con i media» ed «eventuali ipotesi di disciplina normativa».
Nel frattempo in Senato proseguono le audizioni della commissione Difesa; la prossima settimana toccherà anche al procuratore di Trapani, titolare di un’altra indagine sulle presunte collusioni trafficantiOng. Ieri il comandante delle Capitanerie di porto Vincenzo Melone ha voluto riportare l’attenzione sulla drammaticità della situazione nel Mediterraneo: «L’anno scorso, in un’occasione, ci siamo trovati a dover gestire contemporaneamente 55 operazioni di soccorso». Il premier Gentiloni ringrazia pubblicamente coloro che «ogni giorno salvano vite umane», mentre Melone ricorda: «La priorità è la salvaguardia delle persone, e abbiamo l’obbligo di utilizzare qualsiasi risorsa disponibile, anche le navi delle Ong; i migranti viaggiano ormai a bordo di unità fatiscenti, sovraccariche all’inverosimile, senza equipaggio». Ma questo avviene, secondo l’analisi di Zuccaro, proprio perché i trafficanti sanno che a ridosso delle acque libiche troveranno le imbarcazioni pronte a raccogliere i profughi. E così si ritorna alla denuncia del procuratore.