I perseguitati dalle promozioni «Anche 10 chiamate al giorno Farli smettere? Impossibile»
Roberto Mignucci, 52 anni, informatico di Grottaferrata, si è perfino appeso un foglietto sul muro del telefono. Accanto a ogni numero, dal Belgio, dall’Albania, dalla Germania o da qualche parte dell’Italia, lui ha aggiunto indicazioni personalizzate: «Truffa»; «Attenzione»; «Assillante». Questo non gli ha risolto il problema, ma gli ha fatto perdere un po’ meno tempo. «Sono arrivato a ricevere 10 telefonate al giorno. Soprattutto da compagnie telefoniche, ma mi è stato proposto anche del vino». Nel suo caso era stato inutile iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni, che avrebbe dovuto tutelarlo da chiamate indesiderate. «Alla fine ho chiuso una linea».
Il telemarketing selvaggio in questi anni non è stato un problema soltanto suo. Sul sito Internet del Codacons, per dire, da maggio 2015 sono stati scaricati 6.700 moduli di denuncia. L’anno scorso era intervenuta pure Lucianina Luttizzetto. Aveva piantato i suoi occhietti fiammeggianti sulle telecamere di Che tempo che fa e aveva detto, senza troppi complimenti: «Amico del call center, so che non è colpa tua, ma non ne possiamo veramente più». Perché quando «ti telefonano anche alle dieci di sera, manderesti a stendere pure Gandhi e Martin Luther King». Del resto, aveva spiegato a Fabio Fazio con inappuntabile logica, «io voglio vedere se tu gli telefoni ai loro capi alle undici di sera mentre si sorseggiano lo champagnino e gli dici: scusi, cortesemente, mi può procurare un attimo le bollette dal ‘93 in avanti?».
Ormai, dopo l’approvazione al senato dell’emendamento al ddl sulla concorrenza che elimina il consenso preventivo alle offerte di telemarketing, neppure l’ironia della Littizzetto potrà più salvarci. E a chi viene tartassato dalle chiamate dei call center non restano che astute strategie di sopravvivenza, su cui già circolano «tutorial» su Youtube (uno dei più spassosi si chiama «10 modi per rispondere al Call Center e non farsi più richiamare»: il più crudele è chiedere di aspettare un momento, posare il telefono e dimenticarselo lì).
Anna Benettoni, milanese di 55 anni, si è rivolta a un’associazione di consumatori quando una compagnia telefonica ha cominciato ha chiamarla tre volte al giorno, tutti i giorni. «Era diventata un’attività vessatoria. I loro concorrenti mi avevano suggerito di fare un esposto ai carabinieri per molestie: sì, ma contro chi? Chi chiama cambia di volta in volta, se dici che avevi già chiesto di non essere più disturbato, replica che non lo sapeva. Ma la tua pazienza ormai si è esaurita e non riesci più a essere gentile, anzi».
È vero che adesso un utente potrà negare il consenso a ulteriori tentativi dopo la prima telefonata. Ma intanto in quanti chiameranno? Perché ogni call center lavora per più clienti e l’assurdo è che lo stesso operatore, già maltrattato per conto della azienda X, sarà autorizzato a ricontattare il medesimo numero per conto dell’azienda Y (rischiando, a quel punto, maledizioni per le prossime sette generazioni).
Vittorino, sul sito consumatori.it, racconta di essere «perseguitato» dal numero 099.xyz che lo chiama sistematicamente quattro volte al giorno. «Non rispondo nella speranza che si stanchino». Almeno sul cellulare è più semplice: basta bloccare il numero. Finché non cambia.