Leggere i colori, non gli ideogrammi Il Giappone anche per i piccoli
Un’esposizione di libri illustrati (non solo dedicati ai bambini) nel negozio Muji di corso Buenos Aires
Anniversario
Voltare pagina a ritmo cadenzato, mettere in fila le figure e sparpagliarle. Passeggiare con Gatto Nero e Gatto Bianco e cercarli tra le immagini. Giocare, quando si è un po’ più grandi, con i testi interattivi, osservare mamma e figlio pinguini mentre fanno ginnastica, godersi le tavole di Koji Yamamura sull’epopea leggendaria di un albero; o quelle della neve che cade silenziosa sull’Hokkaido. Amare i libri, anche se non si sanno leggere. Anche se sono scritti in una lingua incomprensibile. È questo il senso di nihon no ehon (Libri illustrati del Giappone), mostra in cartellone da oggi al 14 maggio a Milano, nello store Muji di corso Buenos Aires. Volumi giapponesi per l’infanzia accessibili anche ai piccoli italiani. Per avvicinare le nuove generazioni «occidentali» alla cultura del Sol Levante.
Cinquanta titoli pubblicati negli ultimi cinque anni. Quelli destinati ai bebè e le raccolte di poesie per immagini, i volumi dedicati alle emozioni (paura, speranza, mancanza) e quelli che affrontano temi squisitamente giapponesi come lo Tsunami e le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki.
La mostra, organizzata dall’ambasciata del Giappone in Italia e da Jbby — Japanese Board on Books for Young People, con la collaborazione dell’International Institute for Children’s Literature di Osaka e dell’International Library of Children’s Literature, è inserita negli appuntamenti che celebrano i 150 anni di relazioni diplomatiche tra Giappone e Italia (il 25 agosto 1866 i due Paesi firmarono il Trattato di amicizia e di commercio). Tre le sezioni: «Cominciamo da zero», dedicata ai più piccoli, presenta una serie di volumi che stimolano il movimento, il
disegno, la parola, i sensi; «Vedere, pensare e sentire» racconta storie con immagini — una tradizione giapponese che nasce con le pitture su rotoli del XII secolo, continua con le «vignette» di Hokusai e i manga contemporanei. E allora
si può fare a meno di ideogrammi e traduzioni, basta uno sguardo per godersi il dialogo tra pantofole amiche, il viaggio di due fratelli dalla cameretta al mare profondo, la tempesta di emozioni che prova una bimba al ritorno della mamma dall’ospedale con il nuovo nato. Infine «Benvenuti in Giappone» racconta la vita quotidiana del Paese, le sue abitudini, le passioni (il sumo, il mercato del pesce) i drammi.
Le tavole che sostituiscono il testo. Anche quando i temi sono la poesia, i sentimenti, il tempo, la natura. Basta sfogliare. E divertirsi. O partecipare ai laboratori (domani workshop con l’illustratrice Satoe Tone) per realizzare il proprio libro. Milano torna a celebrare il Giappone. Dopo la grande mostra a Palazzo Reale dedicata Hokusai, Hiroshige e Utamaro, ora tocca ai più piccoli. Nihon no ehon — curata da Yasuko Doi, direttrice dell’International Institute for Children’s Literature di Osaka, e dall’autrice Yukiko Hiromatsu
L’iniziativa «nihon no ehon» ispirata alla visita del principe Akishino in Italia
— è stata lanciata durante la Bologna Children’s Book Fair ed è stata ispirata, dicono gli organizzatori, dalla visita in Italia del principe e della principessa Akishino, nel 2016. «La mostra nihon no ehon che si tiene presso il Muji store di Milano — aggiunge Kazuyoshi Umemoto, ambasciatore del Giappone in Italia — è la prima tappa di questa esposizione itinerante. Auspico che il workshop e l’esposizione possano costituire per tutte le generazioni che nutrono interesse per i libri illustrati giapponesi, dai bambini fino agli adulti, un’opportunità di approfondire la conoscenza degli antichi paesaggi e delle usanze del Giappone». Oggi l’inaugurazione. Non è un caso: il 5 maggio in Giappone si celebra Kodomo-no-hi, la Festa dei Bambini.