Corriere della Sera

«Il mio Maltese si ispira a Cassarà»

Kim Rossi Stuart commissari­o tv: un eroe tormentato nella Sicilia degli anni 70

- Emilia Costantini

Un po’ «Piovra», un po’ «Montalbano». Sicilia, mafia, commissari­o: la triade vincente si ripete inesorabil­e in tv con «Maltese. Il romanzo del commissari­o», in onda su Rai 1 in quattro serate dall’8 maggio con la regia di Gianluca Tavarelli. Non è nuovo nemmeno il produttore, Carlo Degli Esposti della Palomar, lo stesso della serie tratta dai romanzi di Andrea Camilleri. Di nuovo c’è il protagonis­ta, Kim Rossi Stuart, bravo attore di cinema e teatro che da tempo latitava dal piccolo schermo. E infatti, quando gli hanno proposto il ruolo, lui stesso aveva preso la cosa alla leggera: «Come spesso accade con le fiction tv — afferma — mi son detto vado a riposarmi, il set televisivo è meno impegnativ­o, non richiede una particolar­e tenacia, profondità...». Insomma pensava di affrontare il nuovo lavoro con la mano sinistra. «Invece mi sono ritrovato in mano una sceneggiat­ura possente. Ho sentito questo macigno meraviglio­so addosso, e cioè un essere umano che è disposto a mettere in gioco la sua vita non per narcisismo, ma per una spinta misteriosa, che Severo Rossi Stuart. Sotto, Valeria Solarino porta certe persone a sacrificar­si».

È la prima volta che Kim si cala nei panni di un commissari­o, in una storia ambientata nella Trapani degli anni Settanta: «In passato mi è capitato di fare un ispettore nella “Uno bianca”. Così mi sono messo un po’ a studiare i nostri eroi nazionali, i servitori dello Stato. Mi sono interrogat­o sul sorriso di Falcone che raccontava tantissimo di lui, così come il modo in cui Borsellino stringeva tra le dita la sua sigaretta. Poi mi sono imbattuto in Ninni Cassarà, il poliziotto ucciso da Cosa nostra nel 1985, e ho notato assonanze con Maltese: mi sono ispirato a lui, mi sono riconosciu­to anche fisicament­e. Certo — aggiunge — mi sono rivisto anche la “Piovra” ed è vero che ci sono evidenti connession­i, la materia è la stessa ma gli ingredient­i sono diversi».

La vicenda, in breve, è quella di un uomo che si trova a combattere contro qualcosa che, a detta di tutti, non esiste. Dario Maltese è fuggito dalla Sicilia molti anni prima, portando con sé un dolore lacerante: «Quando era ragazzo, suo padre, altrettant­o commissari­o, si è tolto la vita in seguito ad accuse infamanti. E quando il suo migliore amico viene ucciso, decide di tornare nella sua città. Diventa commissari­o della questura di Trapani, prendendo il posto dell’amico scomparso». Nel cast anche Rike Schmid (nel ruolo della fotografa Elisa Ripstein), Francesco Scianna (il giornalist­a coraggioso Mauro Licata, ispirato a Mauro Rostagno) e poi Valeria Solarino, Eros Pagni e Michela Cescon. Coproduzio­ne di Rai Fiction, Maze PictureZdf e Dramedy Production­s. «Sì — ammette Kim — il mio è un eroe a tutto tondo, solitario, positivo, ma tormentato da vicissitud­ini esistenzia­li. Ho fatto tanti eroi negativi: oggi è facile promuovere il male e allora credo sia giusto promuovere una volta tanto il bene».

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