La lezione di capitan Buffon: «Rispetto per il Grande Torino»
«Chi li insulta sono più morti dei morti, provo rabbia e ribrezzo». Renzi: «Un uomo vero che parla col cuore»
Gigi Buffon para tutto, anche l’idiozia e la volgarità di chi ha voluto offendere la memoria dei caduti di Superga, imbrattando con insulti i muri vicino alla Basilica, nella notte tra martedì e mercoledì, alla vigilia del 68° anniversario della tragedia del Grande Torino. Il capitano della Juve lo fa con un lungo messaggio su Facebook, in cui invita i tifosi bianconeri al rispetto. «Fatemi essere veramente orgoglioso di voi — scrive — perché, se pensiamo e crediamo davvero che lo stile Juve rappresenti e indichi dei valori meritevoli ed assoluti che ci caratterizzano, non è concepibile profanare e violare la sensibilità di chi ha sofferto e soffre ancora: non insudiciamo affetti, sentimenti e ricordi». Parole significative a poche ore dal derby di domani sera: «I morti sono morti e non rompono i c... a nessuno. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i nemici ed i rivali più acerrimi che uno possa avere. Perché i morti hanno mogli, figli e nipoti e dar loro una seconda atroce sofferenza, oltre quella che hanno già patito, è disumano. Siano perdonati coloro che si macchiano di atti inqualificabili». Le tragedie, infatti, non hanno colore. «Mi provoca ribrezzo e rabbia sentire torturare ancora oggi i nostri 39 angeli dell’Heysel — aggiunge Buffon —. Non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini, non accontentiamoci di essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito». L’ex premier Matteo Renzi ha applaudito Buffon: «Da tifoso viola, voglio condividere le parole di un grande giocatore e di un uomo vero. Lo ha fatto col cuore, chapeau». Ieri, intanto, a Superga è stato il giorno del ricordo con il capitano granata Belotti che come di consueto, dopo la messa, ha letto uno ad uno i nomi dei defunti del 4 maggio 1949. E ora tocca al Filadelfia: il 25 maggio sarà inaugurato lo stadio ricostruito che fu il palcoscenico del Grande Torino.