Corriere della Sera

«Vogliono le urne in autunno ma così ci si consegna al M5S E dopo arriverebb­e la troika»

Parisi: Gentiloni tagli il cordone ombelicale con il segretario

- Alessandro Trocino

ROMA «È evidente che Renzi vuole fare le elezioni a ottobre, prima della legge di Stabilità. Ma così ci consegna ai 5 Stelle e, poche settimane dopo, alla troika». Stefano Parisi, leader di Energie per l’Italia, non crede al sostegno leale di Matteo Renzi al governo. Perché?

«Renzi antepone le sue esigenze a quelle del Paese. Gentiloni deve fare una manovra tra i 20 e i 30 miliardi di euro, per evitare l’aumento dell’Iva al 25%. Ma Renzi sta minando il lavoro del governo per evitare di vedersi attribuita la manovra. Gentiloni tagli il cordone ombelicale con Renzi». Il governo sta lavorando bene?

«Alcuni ministri fanno i ministri, come Carlo Calenda, altri fanno i ministri di Renzi,

vedi Boschi». Un giudizio complessiv­o?

«Ci sono cose molte negative. Per esempio aver tolto i voucher per paura del referendum e della Camusso. E poi aver affidato ai dipendenti il futuro di Alitalia. E dopo aver annunciato che l’azienda non sarebbe stata nazionaliz­zata in caso di no, aver messo 600 milioni in un’azienda decotta. Ma il governo ha il tempo di riparare

ai danni fatti da Renzi». Legittima difesa e telemarket­ing sono due errori?

«Sono pretesti usati da Renzi per attaccare il governo. Sulla legittima difesa si vede tutta l’ipocrisia della sinistra, che ha fatto un papocchio. È ridicolo che la legittima difesa esista di notte e non di giorno. È necessaria una stretta». Ma i crimini sono diminuiti.

«No, è diminuita la denuncia dei crimini, non i crimini. Siamo un Paese in cui se ci rubano in casa nessuno indaga. La sicurezza è un problema vero e non basta un blitz in Stazione Centrale a Milano per fare una politica di rigore. Sulla legittima difesa non si può mettere sotto indagine chi si difende. Un padre di famiglia reagisce con un atto naturale di difesa, istintivo. La legge deve essere chiara, non un compromess­o».

Come va il centrodest­ra?

«Non si chiarirà fino a quando non si sceglierà la legge elettorale. Il sistema maggiorita­rio ha allontanat­o le persone dalla politica, costringen­do a votare il meno peggio. Nel proporzion­ale ci troviamo più a nostro agio. E così riusciremo a riportare a casa i 10 milioni di voti dei moderati delusi da Renzi e da Forza Italia».

Alle Amministra­tive siete alleati con la Lega. Ma la lezione francese è che con il lepenismo, non molto lontano dal salvinismo, si perde.

«Sì ma viviamo una schizofren­ia tra maggiorita­rio alle Amministra­tive e proporzion­ale alle Politiche. Penso che se in Francia vincesse Marine Le Pen sarebbe un danno grave per gli italiani».

E la legge elettorale?

«Vorrei una legge che sia per sempre, non per una legislatur­a. Proporzion­ale, senza capilista bloccati e con una soglia di accesso almeno al 5 per cento, perché troppi partitini sono inutili. E vorrei la sfiducia costruttiv­a, che rende inutile i cambi di casacca. L’importante è che sia una legge che ci dia stabilità».

I ruoli Alcuni ministri fanno i ministri, come Calenda, altri fanno i ministri di Renzi, come Boschi

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