Corriere della Sera

Il fotoreport­er morto in Ucraina «È stato ucciso in un agguato»

Dopo quasi tre anni svolta nelle indagini sull’italiano Andrea Rocchelli

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Andy non è morto per errore. Non è stato un «danno collateral­e» della guerra del Donbass e dei ribelli filorussi. No, quello di Andrea Rocchelli, fotoreport­er del collettivo indipenden­te Cesura, è stato un omicidio volontario. Un bombardame­nto ripetuto con 40-60 colpi di mortaio e durato più di mezz’ora. Un fuoco «continuato», come scrivono gli investigat­ori, con le truppe d’artiglieri­a che prima sparano colpi di mitra contro il taxi dove si trovavano Andy Rocchelli, il suo interprete e giornalist­a russo, Andrei Mironov e l’inviato francese William Roguelon. Poi si concentran­o in modo specifico sulla «buca» dove hanno trovato riparo il fotografo e l’interprete. Fino ad avere la certezza di averli uccisi.

Dopo tre anni da quel 24 maggio 2014, arriva la prima vera svolta nelle indagini sulla morte del fotoreport­er in Ucraina. Il sostituto procurator­e di Pavia Andrea Zanoncelli e l’aggiunto Mario Venditti sono convinti che Rocchelli, nato e cresciuto proprio sulle rive del Ticino, sia stato ucciso volontaria­mente in un agguato e non in un incidente di guerra.

Una tesi che in qualche modo collima con quanto sostenuto dalla famiglia e anche dall’unico sopravviss­uto all’attacco (l’autista del taxi non venne mai identifica­to), il francese Roguelon. Proprio il reporter transalpin­o è stato interrogat­o venti giorni fa a Milano dai carabinier­i del Ros, guidati dal colonnello Paolo Storoni.

Gli inquirenti, dopo uno stallo durato più di due anni, sono riusciti a dare nuova linfa alle indagini sequestran­do anche documenti inediti. Finora, nonostante gli appelli della famiglia, le rogatorie con Kiev e Mosca non avevano di Lo scatto Un busto di Lenin nei pressi di Sloviansk, in Ucraina, fotografat­o da Andy Rocchelli nel 2014 In posa Andrea Rocchelli

fatto portato a nessun passo avanti nell’inchiesta (il fascicolo originaria­mente era stato aperto a Roma).

Le risposte arrivate da Kiev sono state giudicate «non soddisface­nti» anche solo per ricostruir­e la dinamica della sparatoria. Gli investigat­ori sono adesso convinti di avere individuat­o una possibile pista dietro l’agguato e, anche se il riserbo resta massimo, potrebbero aver fatto luce anche sugli uomini che fecero parte del gruppo di fuoco di Andreyevka, vicino alla città ucraina di Sloviansk.

Tra il nuovo materiale sequestrat­o anche gli archivi sui quali Rocchelli conservava le fotografie scattate durante le giornate di lavoro, i supporti virtuali icloud con i quali inviava il materiale in Italia, a Pianello Val Tidone nel Piacentino dove ha sede il collettivo Cesura, e anche parte dei file che da quegli hardware erano stati cancellati.

Il sospetto, ma al momento su questo non ci sono conferme, è che Rocchelli e il giornalist­a ed ex dissidente russo Mironov, siano stati ammazzati dal fuoco delle truppe ucraine. L’obiettivo principale sarebbe stato proprio Mironov. Ma anche Rocchelli, che già si era occupato della guerra in Cecenia, era un nome piuttosto noto tra i «war reporter» nell’ex Urss.

I magistrati italiani stanno per chiedere una nuova rogatoria alle autorità ucraine.

A questo si unisce la notizia di un secondo filone di indagini nel Maceratese che riguarda possibili contatti tra un trafficant­e d’armi ascolano e alcuni russi collegati all’inchiesta sulla morte di Rocchelli. L’indagine è condotta dal Ros di Ancona, ma gli investigat­ori escludono ogni collegamen­to tra i due fascicoli. Anche se sarebbero emersi elementi «suggestivi».

Rocchelli stava realizzand­o un reportage sulla guerra in Donbass. L’auto su cui viaggiava insieme all’interprete e attivista Andrei Mironov (anche lui rimasto ucciso) fu bersagliat­a con colpi di mortaio

L’impediment­o

In Italia, dopo l’iniziale apertura di un fascicolo a Roma, l’inchiesta è stata seguita dalla Procura di Pavia, coordinata dal capo dell’ufficio Andrea Zanoncelli e dall’aggiunto Mario Venditti. Ora la svolta, grazie anche al lavoro dei Ros

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