Gli eventi
oniugare tecnologia, ricerca e arte è un atto di coraggio. Quello «dei bogianen, cioè dei torinesi che non indietreggiano». Lo ha spiegato Massimo Gramellini nella videoscheda trasmessa in apertura della giornata che ha portato il Corriere della Sera, nel tour organizzato in alcune città italiane, a far tappa a Torino. Il quotidiano ha preso casa sotto la Mole, ospite del grattacielo di Intesa Sanpaolo. «Il bello dell’Italia», questo è il nome del roadshow e a Torino si è voluto approfondire, con incontri e tavole rotonde che si sono succedute per 12 ore, il tema della ricerca.
A cominciare dalla scuola, dove il cyberbullismo rischia di cancellare la bellezza degli anni migliori dei ragazzi. Ne hanno parlato Paolo Picchio e la cronista Giusi Fasano. Picchio ha raccontato la storia di sua figlia Carolina, 15 anni, che oggi non c’è più. Vittima di bulli informatici della sua stessa età. «Bisogna formare — ha detto — i ragazzi e i genitori». Vittorio Meloni (Intesa Sanpaolo) e Nicola Saldutti, capo della redazione economica, hanno poi spiegato come il grattacielo sia «a disposizione della città».
A un anno dalla sua elezione, la sindaca Chiara Appendino ha dialogato con il direttore del Corriere Luciano Fontana: «Se tornassi indietro mi ricandiderei — ha detto —. Anche se in quest’ultima settimana,
Dopo Torino, gli incontri de «Il bello dell’Italia» proseguono: sabato prossimo l’appuntamento è a Palermo, il 20 maggio a Ravenna e il 27 a Brescia