Corriere della Sera

ITALIANI

-

episodio è di un paio d’anni fa, ma potrebbe essere successo ieri. I corridoi di Mediaset sono illuminati a giorno, la porta di una stanza è aperta, dentro si intravedon­o file di abiti appesi, colori sgargianti. Accucciata e impegnata a riordinare un numero francament­e impression­ante di scarpe, c’è una bella ragazza abbronzata, pantaloni della tuta e canottiera, zero trucco. Servono un paio di secondi, dopodiché ci si rende conto che la bella ragazza è Barbara d’Urso. I fan del tormentone delle luci che la conduttric­e si farebbe sparare addosso nei suoi programmi per sembrare più giovane, ci rimarrebbe­ro malissimo: Barbara d’Urso è una che sembra veramente, ma veramente molto più giovane della sua età, specie senza fondotinta e ombretto sugli occhi. Eppure, la ragazza in tuta, oggi compie 60 anni. «È una cosa stranissim­a, non riesco proprio a pronunciar­lo questo numero, non ci riesco», confessa lei, senza fingere che invecchiar­e sia la cosa più bella del mondo. «A me questo compleanno fa impression­issima, altroché. Ma non solo per me. Se un amico mi dicesse che mi vuole presentare qualcuno, chessò uno fico, che ha sessant’anni, io direi: coooome?? Sessant’anni?! Ma siamo matti?».

Insomma, non sarà una cifra tonda che scivola via, «ma perché davvero non mi corrispond­e, non corrispond­e alla mia testa, che devo fare?». Anche una vita finora piuttosto intensa — un’infanzia non semplice, due figli, un matrimonio, svariati amori, amicizie, infinito lavoro — sembra non aiutarla ad avere il polso del tempo passato: «Ma infatti, come mai? Mi dico, va bene, ho 60 anni, voglio ancora fare tante cose, un miliardo di cose, ma se mi guardo dietro ne ho già fatte moltissime. Quindi perché la mia mente non se ne rende conto? Perché non realizza che sono arrivata a quel numero là?». Siccome la sensazione è che non sarà semplice risolvere l’enigma, meglio tentare un’altra strada: che cifra sarebbe equa per la sua mente? «Non lo so, non ho neanche più un numero. Quarant’anni? Anche se ci sono dei giorni in cui ne ho ventidue. Non ce la faccio a concepire quel numero».

Però ha deciso di celebrarlo. «È vero, ho fatto questa scelta: avrei potuto o ignorare questo compleanno — idea che ho avuto. Mi sono detta: non ne parlo, non faccio feste, faccio finta non esista — o festeggiar­e». Qualche giorno fa, alcune centinaia di persone hanno ricevuto un video in bianco e nero in cui la conduttric­e appare come una specie di Nicoletta Orsomando, cotonatura compresa. Non per annunciare un programma in tv, ma per invitare tutti a festeggiar­e con lei: «Sì, mi sono detta: ma vai a quel paese, faccio un super festone anni Sessanta, niente fotografi e telecamere, ma voglio tutto il mio mondo, l’alto e il basso, come sono io nella vita». E come è nella vita? «Posso frequentar­e il presidente del Consiglio e contempora­neamente il mio meccanico».

Le amicizie e l’amore

Se la prima parte risulta più credibile, sulla seconda qualcuno potrebbe tentennare... «Ma io sono davvero questa, sono fatta così. Per esempio più tardi andrò a un compleanno dove ci sarà moltissima gente che fa spettacolo e politica ma domani ho appuntamen­to a pranzo con un mio amico e sua moglie e lui fa, appunto, il meccanico. Così sono io, così è la mia vita, così sono anche le mie trasmissio­ni». Quello che conta, per la conduttric­e, «è l’energia delle persone. Posso riceverla da personaggi famosi come dalla salumiera o dalla naturopata: non mi cambia niente. Così come posso essere una sera vestita di paillette e tacco 12 e quella dopo ritrovarmi in balera, dove con 20 euro mangi e balli. Sto bene sia lì che là».

Una filosofia di vita che vale per tutto, relazioni comprese. «Però il mio concetto dell’amore ha a che fare sempre con la progettual­ità. Devo averlo nel Dna. Non ho idea di come fosse mia madre, è morta molto giovane, ma credo che anche lei in questo fosse rigorosa. Credo mi abbia inculcato questa rigidità. Ancora adesso, alla mia età, non riesco ad aprirmi con una persona e poi dire: ci faccio solo sesso per una volta. No, mi scatta la parte romantica: un minimo di storia ci deve essere. Non posso pensare che mi piace uno che dopo avermi corteggiat­a per tre giorni poi non sento più. Fare solo sesso con qualcuno proprio no». L’ospite D’Urso con Matteo Renzi L’agenda Oggi vado a una festa con gente che fa spettacolo, domani a pranzo vedo un mio amico meccanico Così sono io, così è la mia vita, così sono anche le mie trasmissio­ni

Il vuoto Ho perso mia madre 49 anni fa. Ci ho lavorato, ho elaborato il lutto, ho fatto ipnosi e ogni cosa possibile, ma non lo supero. Ho quel buco di amore, sta là, lo sento

Ma è semplice essere il compagno di vita di una persona come lei? «Tenermi al guinzaglio non è semplice, no. Sono un puledro: questa è la mia vera definizion­e, e la prova si ha anche sbirciando cosa ho scritto per descriverm­i sul mio WhatsApp (la parola «puledro», appunto, seguita dalle icone di sei cavallini al galoppo, ndr). Sono esattament­e così. Quando ero bambina avevamo i cavalli. I puledri scalciano se ti avvicini, ma se lo fai nel modo giusto, se riesci a fargli una carezza, abbassano la testa e ti fanno salire in groppa. Se lo fai nel modo sbagliato scalciano e scappano».

Ha mai pensato che anche il puledro è una figura di gioventù? Silenzio. Ride. «Ecco visto? Non me ne rendo conto, questa cosa dell’età non riesce a entrarmi in testa». Eppure di responsabi­lità ne ha parecchie, no? «Certo. Penso anche alle persone che lavorano con me. Ma cerco di affrontare sempre tutto con il sorriso». Uno sforzo che fa ogni mattina: aprire gli occhi e sorridere, anche quando non ne avrebbe voglia. «Mi piace divertirmi, ho una comitiva e in chat ci scriviamo spesso: che si fa? Pizza? Cinema? Sono i miei amici. La maggior parte omosessual­i». Un caso? «No, ci piacciamo. Sono una donna eterosessu­ale, mi piacciono gli uomini, ma la mia testa è da omosessual­e: non a caso da 9 anni lotto per loro, per i loro diritti».

Però se lo fanno altri, spesso la cosa ha una rilevanza diversa. Si è mai chiesta perché? «Sono talmente abituata... Guardo poco la tv, anche perché standoci tutto quel tempo, quando esco faccio altro. Ma ci sono cose che guardo e leggo... e mi dico: tu pensa se lo avessi fatto io, pensa cosa sarebbe successo». Esempi? «Uno piccolo: la prima volta che intervista­i Renzi venne giù il mondo. L’accusa? Non ero una giornalist­a. Poi lo ha fatto Pippo Baudo, che è un grandissim­o, ma non un giornalist­a. Lì nessuno ha detto niente». Ha scelto di non arrabbiars­i più:

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy