Corriere della Sera

Come è difficile essere un vero principe consorte Filippo e gli altri

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Principe consorte? Un privilegio e un sacrificio come racconta Enrica Roddolo ( http://www.corriere.it/cronache/uominicamb­iamento). Ne sa qualcosa Filippo, duca di Edimburgo che mentre si avvicinano i suoi 96 anni (il 10 giugno), giovedì ha annunciato il ritiro dagli impegni ufficiali, dopo l’estate. Un privilegio certo, quello che ha avuto Filippo di vivere in prima fila la grande Storia del ‘900. Ma un privilegio quantomeno dimezzato dal fatto che il ruolo di principe consorte l’ha relegato sempre in seconda fila. Un passo dietro alla regina Elisabetta II, unico amministra­tore delegato della «Firm» (ditta) come Filippo ribattezzò casa Windsor. Stesso compromess­o al quale si era già piegato Alberto, sposo di Vittoria che, dopo essersi scontrato con Westminste­r, per consolarsi si dedicò all’Expo universale del 1851 (passata alla storia per il Crystal palace). O come Henrik di Danimarca che alle occasioni ufficiali della corte della regina Margrethe da ultimo ha preferito dedicarsi alla sua tenuta vitivinico­la. Principi consorti del gotha e della politica, come Joachim accanto ad Angela (Merkel) e Philip al fianco di Theresa (May) al numero 10 di Downing Street. Chi sarà il prossimo? Come affronterà la sfida di un ruolo che fa sognare come tutti i principi azzurri, ma comporta sacrifici? Si scalda Daniel di Svezia, pronto a sedersi accanto al (futuro) trono di Victoria.

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