La svolta Volkswagen a «emissioni zero»
Obiettivo: la leadership nelle auto elettriche nel 2025. Allo studio 19 nuovi Suv, nove già quest’anno
«Il marchio Volkswagen è il perno dell’intero gruppo — ha affermato Herbert Diess, il capo del brand Volkswagen, durante la conferenza dell’Annual Session 2017 — dobbiamo sostenere la trasformazione più importante della nostra storia». Protagonisti di una maratona che li vuole più rapidi a livello decisionale, in testa a tutti i costruttori e più forti finanziariamente, Volkswagen «mira ad essere il punto di riferimento, leader di un settore, in costante evoluzione».
A Wolfsburg si guarda avanti, solo un cenno a quel 2016 terribile, «un anno che ha segnato un nuovo inizio» ha sottolineato Diess. Il passato è alle spalle, coscienti di aver pagato anche per gli altri, consapevoli di aver stabilito con i clienti un rinnovato patto di fiducia. Gli utili del gruppo nel primo trimestre 2017 (4,37 miliardi su 56,2 di fatturato) consentono di accelerare un’offensiva che è già partita, in tutte le regioni del mondo, Nord e Sud America comprese. Seguendo la strategia tracciata con il piano presentato dal presidente della società, Matthias Müller, Transform 2025, la prima rivoluzione è transitata nelle fabbriche modificando la catena industriale con tempi di lavoro ridotti, grazie a un utilizzo più razionale, con processi di produzione più efficienti. Il passaggio necessario per avviare la seconda fase, quella commerciale, in cui sono state rivisitate tutte le operazioni a tempo di record, con l’obiettivo di raggiungere nel 2020 il 4% di margine e nel 2025 il 6%. Dopo aver lanciato tre suv compatti — l’Atlas, il Tiguan All Spice e il Teramont — ne sono programmati di più grandi (anche quello con il marchio Seat verrà costruito nel 2018 a Wolfsburg)che consentono profitti importanti. Complessivamente saranno ben 19 i modelli di questa tipologia che verranno venduti globalmente fino al completamento del piano, nove già quest’anno, tra cui il TRoc che verrà esposto al prossimo salone di Francoforte in autunno. La sala di regia si trova presso il «centro di eccellenza», nello stabilimento di Salzgitter, responsabile dello sviluppo, dell’approvvigionamento e della qualità, estesa alle celle e ai moduli delle batterie. Una produzione pilota è attualmente in fase di pianificazione.
La vera riscossa è affidata alla tecnologia elettrica, basata sulla piattaforma Meb, la più evoluta, a cui accedono tutti i dodici marchi del gruppo, consentirà di far già uscire dal 2018 anche dalle fabbriche cinesi due suv di dimensioni paragonabili alla Tiguan. Uno avrà sette posti. Saranno distribuiti anche in Europa e Stati Uniti, dovranno generare subito margini eccellenti, perché, precisa Diess «nel 2025 vogliamo vendere un milione di veicoli a zero emissioni, per divenire il primo costruttore di auto elettriche al mondo». Volkswagen non teme neppure il successo di Tesla: «Quello che loro fanno noi lo sapremo concretizzare meglio, affrontando non solamente i segmenti premium. Grazie alla filiera mondiale dei
Concorrenza
L’offensiva è già partita in tutte le parti del mondo, Nord e Sud America comprese
nostri fornitori e alle nostre sinergie interne, potremo realizzare enormi economie di scala».
Di questo passo potrebbero non essere necessarie alleanze, Volkswagen può reperire, se gli serve, ingegneria avanzata, acquistandola da fabbriche indipendenti.