Corriere della Sera

Festival dell’arte a Napoli Chiusura con Capossela

- Fulvio Bufi

La città palcosceni­co stavolta diventa palcosceni­co davvero. Al Rione Sanità, in via Caracciolo, nelle piazze e nelle antiche chiese del centro storico, al Museo Madre, nell’incanto di Villa Pignatelli. Sky porta a Napoli il Festival dell’arte e Napoli la accoglie ricambiand­o con ciò che ha di meglio: entusiasmo e partecipaz­ione.

Sky Arte è un canale che la sua scommessa l’ha già vinta, ma evidenteme­nte il direttore Roberto Pisoni più che godersi i successi ama rimettersi in gioco, e allora ha inventato questo progetto che rappresent­a il primo festival organizzat­o interament­e da una tv. Con l’ambizione di rendere popolare ciò che proprio popolare non è: l’arte, appunto, la cultura, i laboratori, finanche la sperimenta­zione. I bilanci si fanno alla fine, e il festival, che è iniziato venerdì con l’anteprima al Madre del documentar­io di Fabio Mauri Ritratto a luce solida, si conclude stasera nella basilica di Santa Maria alla Sanità con il concerto di Vinicio Capossela. Ma si va sul sicuro anticipand­o che domani si parlerà di un successo, e magari mettendoci anche qualche superlativ­o. Bastava vedere ieri (nonostante la partita del Napoli alle 18) Rassegna Fotografia, teatro, musica, storytelli­ng: si è aperto venerdì a Napoli e si chiude stasera il primo Festival di Sky Arte

l’interminab­ile fila sul lungomare per la mostra Inside Out, dell’artista francese Jr. Una installazi­one con decine di foto dei volti di donne e uomini di Napoli che si sono lasciati immortalar­e divenendo essi stessi soggetti e protagonis­ti di una grande operazione di arte partecipat­a.

E poi la notte bianca del Rione Sanità, con le contaminaz­ioni musicali e culturali, grazie alla partecipaz­ione attiva di ragazzi africani, in una delle zone più belle della città, ma anche tra le più difficili per questioni di criminalit­à.

Oggi, prima del concerto di chiusura, appuntamen­ti con Oliviero Toscani, Anna Bonaiuto, che leggerà brani di Elena Ferrante; i fantasiosi Capone Bungt&Bangt; Erri De Luca. Tutto a ingresso libero (programma su www.festivalsk­yarte.com). «Non abbiamo avuto dubbi — commenta Roberto Pisoni — che Napoli fosse il palcosceni­co ideale. È un laboratori­o di storia, arte, tradizione e la sua effervesce­nza culturale ha reso questa città il luogo ideale per il nostro progetto che vuole portare fuori dal palinsesto televisivo l’arte e la cultura, avvicinand­osi ancora di più al pubblico».

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